giovedì 4 giugno 2015

La banalità dell'integrazione a tutti i costi


Testo di Saverio Tommasi

COME E' FACILE TRASFORMARSI IN BESTIE. Sono sicuro che Hitler, mentre faceva la cacca, aveva una faccia uguale alla mia. Sono sicuro che Mussolini, se avesse avuto la playstation, avrebbe giocato a FIFA 14. Sono sicuro che Kesselring avrebbe potuto amare Sorrentino come lo amo io, oppure ridere durante il Roberto Benigni di 'Berlinguer ti voglio bene'. E penso anche che quando qualcuno di questi la mattina si svegliava e diceva 'buongiorno mamma', ecco, penso che avesse un'intonazione simile alla mia. Perché se sei un criminale, anche il peggiore del mondo, non ce l'hai scritto in faccia, e spesso non hai neanche una faccia brutta, perché lo sappiamo tutti, anche se qualcuno ogni tanto se lo scorda, Lombroso era un bischero.

 
E' tutto questo che mi fa paura, e ogni tanto ci penso. E oggi mi ci ha fatto pensare la comunità ebraica, che ha anticipato l'uscita di un'inchiesta sul 16 ottobre 1943, il giorno del rastrellamento del Ghetto. Sapete chi furono i delatori? Gente comune. Qualcuno più organizzato arrivò a fingersi avvocato nelle carceri per convincere i prigionieri a fornire gli indirizzi dove si nascondevano i parenti, ma i delatori furono soprattutto persone comuni, desiderose di intascare due lire o semplicemente contribuire alle richieste del potere. Furono dunque maggiori i cosiddetti casi isolati, ex fidanzati, vicini di casa, portieri di palazzo. Addirittura una donna ebrea che fece arrestare i suoi familiari. La banalità del male di Hannah Arendt, dopotutto. La ruspa contro i poveracci e il tappeto rosso per i delinquenti, però con la cravatta. I tedeschi guidati da Kappler avevano anche fissato il prezzo degli ebrei: consegnare un uomo valeva 5 mila lire, una donna 3 mila, un bimbo 1.500. Oggi qualcuno preferirebbe risparmiare i 33 euro al giorno che lo Stato passa alle strutture convenzionate per il rifugio dei richiedenti asilo. La banalità del male, di nuovo.

2 commenti:

  1. Signor Freeanimals, potrebbe parteciparmi circa il senso di creare uno spazio in rete, per poi dare la parola solo ai parenti, agli amici, agli amici degli amici, in breve agli aderenti alla cupola?

    Anonimo estremamente depresso perchè non ha potuto deridere pubblicamente i seguenti personaggi(lista parziale): aristotele, cesare, nabucodonosor, maria bellonci, cesare borgia, reagan, enrico de nicola, luigi einaudi, nicola da rienzo cabrini, lucrezia borgia, gli appartenenti alle famiglie orsini e colonna, alan turing, jack lo squartatore, urbano II, rodrigo scrovegni, ponzio pilato, hans urs von balthasar, sant'agostino, donald gaskins, hamingway, lucio fontana, kant, mengele, heidgegger, fromm, giovanni pascoli, pascal, lagrange, al-tanuhi, cervantes, anna bolein, maurice leroy, i presidenti della compagnia delle indie orientali, e la mucca pazza Thatcher

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    1. Il fatto che lei abbia commentato qui contraddice di per sé la sua domanda, dal momento che io e lei non siamo né parenti, né amici, né amici degli amici, né tanto meno aderenti alla cupola.

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