Fonte: Last Webs
Con l’arrivo dei finti profughi in
costante crescita e i Comuni “in grandissima difficoltà” e senza
soldi, una delle soluzioni, per il PD, è piazzare gli africani in
famiglia. L’altro giorno l’Assemblea
legislativa dell’Emilia Romagna ha approvato (anche Sel a favore,
astenuto M5s e Lega contraria) una risoluzione che invita la Regione
a fare da raccordo tra le famiglie disponibili, le a$$ociazioni di
volontariato e le Prefetture. Ad oggi, spiega in aula il dem Antonio
Mumolo, sono otto i progetti di accoglienza in famiglia tra le
province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Rimini. Cinque
sono gestiti dalle Caritas parrocchiali: in qualche caso fanno
accompagnamento alle famiglie nell’accoglienza, in altri mettono a
disposizione appartamenti per i migranti, seguiti poi dalle famiglie.
Altri tre sono progetti sperimentali, tra cui uno di co-housing tra
studenti universitari e richiedenti asilo attivato a Parma.
Nell’ultimo anno in questo modo sono state accolte circa 80
persone, di cui 50 grazie ai progetti della Caritas. In totale, al 14
settembre scorso, in Emilia-Romagna i richiedenti asilo erano 10.728,
di cui 1.178 inseriti negli Sprar e 9.560 ospitati nei Centri di
accoglienza (Cas). Ma “si prevedono numeri in aumento- sottolinea
Mumolo- e i Comuni sono in grandissima difficoltà. L’accoglienza
in famiglia porterebbe grandi vantaggi”. “Mi viene da rabbrividire- attacca il
capogruppo della Lega, Alan Fabbri- io un clandestino in casa non lo
prenderei mai. Ogni consigliere regionale e parlamentare del Pd può prendersi un profugo in casa quando vuole: è facile fare accoglienza
coi soldi degli altri”.
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