martedì 11 ottobre 2016

Il mago Renzelma


Testo di Paolo Sensini


La formula del "successo" di Renzi è facile da descrivere: rottamazione declamatoria della "vecchia" politica, retorica giovanilista ma con piglio deciso, e vagonate d'illusioni su un futuro immaginifico. Tanto non costa nulla raccontare frottole televisive e la resa è quasi sempre assicurata. La realtà, dopo quasi 3 anni di ribalta del fattucchiere di Rignano sull'Arno, è simile a uno scenario da dopoguerra: tassazione alle stelle, burocrazia sempre più asfissiante, disoccupazione di massa, imprese produttive che boccheggiano, debito pubblico da record, città sempre più degradate e immigrazione afro-asiatica in aumento esponenziale. 



Lo scenario è da guerra civile, ma a combattere è solo il blocco governativo-burocratico e il suo vasto caravanserraglio contro quella che un tempo si sarebbe chiamata "società civile". Che ormai di civile ha ben poco. I giovani scappano via a centinaia di migliaia ogni anno e sul campo rimangono gli anziani che, fino a quando riescono a trascinarsi fino alla cabina elettorale, vengono tacitati a suon di mancette e regalie varie. In attesa del ricambio, ci sono milioni d'immigrati a cui presto verrà regalato il "diritto di voto" e la cittadinanza, così l'ambaradan potrà ancora continuare senza intoppi. Ma non bisogna disperare. Come scrisse Tomasi di Lampedusa: "Finché c'è morte c'è speranza".

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