giovedì 10 ottobre 2013

Non disdegnano la vicinanza degli umani

 


Una storia vera giunge da una scuola elementare in provincia di Chieti: una gatta ha adottato tutti gli alunni e le alunne come sua famiglia. Mamma gatta avrà pensato che, vista la presenza di tutti quei bambini, la scuola sarebbe stata un ottimo posto per far crescere i suoi micini. Ma andiamo con ordine. Ci troviamo in una scuola elementare in Abruzzo, in provincia di Chieti. Poco prima di Natale una gatta inizia a girare nei dintorni della scuola: entra tranquillamente a scuola insieme ai bambini, fa il giro delle finestre delle aule a piano terra e tutti i bambini se ne prendono cura e ci giocano. Spesso gli scolari aprono le finestre e fanno entrare la gatta che così assiste alle lezioni, un po’ come la professoressa Minerva McGranitt di Harry Potter (del resto, una gatta nasce già sapiente e non passa di certo dalla fase di scolara, ma è direttamente maestra per diritto universale!) 

 
Alunne e alunni, maestre e maestri si organizzano e a turno portano i croccantini a scuola per la gatta. Che si chiama Baffetta, ma ogni classe le dà un nome diverso: del resto lo sappiamo bene che il nome per i gatti è un po’ aleatorio e loro ne hanno uno proprio, che è segretissimo. Ieri mattina la storia si è ripetuta. Baffetta ha fatto il suo solito giro: tutti hanno notato che era dimagrita ma non hanno dato peso più di tanto alla cosa. Dopo il tour, la micia è andata via. Poi verso mezzogiorno è tornata, è entrata dalla finestra di un’aula con un piccolo animale nero in bocca. Un topo? Lei si è mossa lesta ed è andata a infilarsi in un armadietto aperto, tra i libri (l’abbiamo detto che è una prof, no?). Qualche scolaro più coraggioso si è avvicinato e… non era un topo, ma un gattino! La scuola è andata tutta in subbuglio e, sotto lo sguardo vigile della maestra, qualcuno ha preso in braccio il gattino. Ed ecco che Baffetta è tornata con il secondo micino! I gattini miagolavano a più non posso: avevano fame! Gli studenti e le studentesse allora li hanno aiutati ad attaccarsi alle mammelle di Baffetta per fare pappa. 
Ora mamma e gattini sono a scuola, in un stanza tutta per loro. E già stamattina i bambini appena entrati sono andati a salutare la piccola famigliola. Del resto la scuola è palestra di vita e il rispetto per tutte le forme viventi si impara fin da piccoli. Ringraziamo la maestra Maria Concetta per averci raccontato questa storia tenerissima e averci mandato delle foto di Baffetta con i suoi cuccioli.

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