sabato 29 febbraio 2020

Fratelli (coltelli) d'Italia


Fonte: Lacnews

Più drastico del presidente cinese Xi Jinping, più prudente dell’Organizzazione mondiale della sanità, più decisionista del premier Conte. È Pietro Amatuzzo il sindaco di Malvito, paesino in provincia di Cosenza di 1.700 anime, che ha emesso una rigorosa ordinanza che vieta l’ingresso sul territorio comunale di chi abbia transitato o sostato in Lombardia e Veneto. Nella sua ordinanza, il primo cittadino invita le forze dell’ordine a far rispettare il categorico divieto, ricordando che la violazione comporterebbe l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale, col conseguente arresto fino a tre mesi, se il fatto non costituisce reato più grave. Il provvedimento impone anche a coloro i quali abbiano fatto ingresso nel territorio di Malvito, prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza, di comunicarlo alle autorità locali.

stigmatizzare la decisione, probabilmente in contrasto anche con norme costituzionali oltre che con il buonsenso, è un consigliere di minoranza, Fausto Amatuzzo (omonimo del primo cittadino) che questa mattina era di rientro dalla Lombardia, dove si era recato per motivi di lavoro. L’esponente dell’opposizione si è fatto un selfie dinanzi al cartello stradale che avvisa dell’ingresso nel territorio comunale, commentandolo con un caustico post su facebook: «Sono diventato un clandestino senza accorgermene».

10 commenti:

  1. È vero, vi sono meridionali, soprattutto napoletani (i più presuntuosi e molesti fra tutti), che gioiscono o quasi per quanto sta avvenendo nelle terre padane.
    Oh, forse i napoletani dimenticano che, nel loro sudicio territorio, vi è ancora gente che alleva vongole e cozze laddove vi sono gli scarichi fognari, assolutamente non filtrati visto che quaggiù dell'ambiente marino se ne fottono tutti. Ai miei conterranei piace vivere, forse incoscientemente, nello sporco, in mezzo alla spazzatura.

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    1. Molto prima che tu nascessi, fece scalpore in tutta Italia la notizia che a Napoli era scoppiato il colera.

      Eravamo negli anni del boom economico e l'Italia era al quinto posto nel mondo fra le nazioni più ricche.

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    2. Io sono giunto alla conclusione che le popolazioni dell'Italia meridionale siano, antropologicamente parlando, extraeuropee.
      Attenzione: le popolazioni, e non i paesaggi.
      Parte del territorio dell'Italia meridionale è stato gravemente danneggiato da popolazioni retrograde e mafiose, caratterizzate da un costume di semi-tribalismo e di analfabetismo civico. Certo che lascia sconcertati l'elevatissimo grado di infiltrazione nei gangli del potere da parte dei meridionali...

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    3. Prima si chiamava Magna Grecia.

      Poi arrivarono gli arabi e si stanziarono se non sbaglio per quattro secoli. Arabi: brutta gente!

      In Altitalia c'erano i galli cisalpini. Poi arrivarono i romani. Ci furono sia battaglie che integrazione.

      Se c'è una differenza tra terroni e polentoni è forse dovuta al fatto che i secondi sono più rispettosi delle autorità. O forse più schiavi sottomessi. Dipende dai punti di vista.

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  2. Friuli libero!
    Basta negher, basta terun, basta triesticoli. Vogliamo essere regione autonoma con UDINE CAPITALE.

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    1. Questo slogan è obsoleto.

      Anche ammettendo che si compia il divorzio da Trieste, poi cosa succederebbe?

      Che improvvisamente tutti quelli che vivono tra Isonzo e Tagliamento si mettono a parlare in friulano?

      Non credo.

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    2. Forse l'anonimo intende dire che il suolo friulano andrebbe igienizzato da elementi estranei al 'modus vivendi' di quel territorio.
      È vero, comunque, che vi sono delle differenze, e direi anche delle divergenze, evidenti tra friulani e triestini. La lingua friulana è affascinante, ha un suono vagamente castigliano.

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    3. L'anonimo è un Troll. Lo si sente dalla puzza.

      Comunque, gli ho dato ugualmente una risposta seria.


      Non credere che i friulani siano stinchi di santo. Sono gente seria che lavora. E fuori di questo non fa altro, se non seguire le partite dell'Udinese.

      I triestini parlano un dialetto veneto, mentre il friulano è una lingua a sé stante. Incomprensibile per i non nativi.

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    4. Nel sud le cozze al vibrione. Pure nel nord non si sono fatti mancare niente. Vino al metanolo, mortadella allo sterco, parmigiano reggiano addizionato di segatura di pioppo...

      Con le budella del migliore andrebbe strozzato il peggiore. ..

      Del centro conviene non parlarne affatto...terre ingessate
      nelle cartoline. Per il resto tutte chiacchiere e distintivo.

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    5. Se escludiamo il vino, tutte le altre cibarie non vengono mangiate dai vegani.

      Quindi, c'è una ragione salutistica in più per evitare carne e prodotti di origine animale.

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