“Chi sei?”, disse un Cheyenne esprimendosi a gesti. Il Bianco sapeva parlare a gesti ma non molto bene. Tuttavia si faceva capire. Disse che era un soldato, ma aveva smarrito il suo reggimento. Disse che non aveva combattuto contro di noi perché si era perduto prima. Disse che l’abito a brandelli che portava l’aveva preso a un Sioux morto, perché non voleva farsi vedere in divisa. Un Cheyenne continuava a dire, nella nostra lingua: “Uccidiamolo”. Ma nessuno di noi voleva ucciderlo. Alla fine, con uno scatto, puntò il fucile e sparò. Il Bianco cadde morto. Allora altri lo colpirono e lo fecero a pezzi affinché nessuno in particolare potesse venire biasimato o onorato.
(episodio accaduto nel 1876, tratto da “Gambe di legno – Memorie di un guerriero Cheyenne” - Rusconi editore, 1975)
INDIANI D'AMERICA: ERANO CANNIBALI, SOSTIENE UN LIBRO
RispondiEliminahttp://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/11/28/Cultura/INDIANI-DAMERICA-ERANO-CANNIBALI-SOSTIENE-UN-LIBRO_160800.php
Probabilmente, praticavano anche l'aborto.
EliminaIn tal caso, spero che Cervo Bianco sia più indulgente con me e che si ricordi, quando mi chiama "abortista", che i suoi idoli indiani non erano propriamente degli stinchi di santo.
Secondo me certi ambientalisti animalisti fanno male a mitizzarli
RispondiEliminaHai usato la parola giusta: mitizzazione.
EliminaAi nativi americani si deve riservare l'onore e il rispetto che merita un popolo annientato da un altro popolo più aggressivo, il nostro, noi Bianchi, ma ammantarli di un alone di santità è eccessivo.
Se la storia si ripete, e io penso che lo faccia, ora tocca a noi, di essere annientati.
Ora sono in pericolo i nativi europei, ma sembra che i primi a non accorgersene siano proprio i medesimi.