L’internazionale sorosiana non perdona!

Testo di Federica Francesconi

Perché tutto questo scandalo per l'autorizzazione a procedere data dal Senato al processo contro Salvini? La difesa della Patria non è un sacro dovere almeno dai tempi del Maresciallo Tito, quando centinaia di partigiani jugoslavi massacrano migliaia di militari e civili italiani, armati, naturalmente, da quei bravi ragazzi a stelle e strisce, noti esportatori di diritti umani e democrazia. Non nutro particolare simpatia per Salvini, un altro ventriloquo manovrato da Sion, ma in questo caso prenderne le sue difese è cosa eticamente giusta. 

La difesa della Patria non fu un sacro dovere nemmeno quando a Washington si decise la caduta della prima Repubblica, poiché i governi in carica in quegli anni dimostrarono di essere troppo sciolti rispetto all'indefettibile fedeltà all'atlantismo: traducasi sottomissione alla politica estera americana. Come a Craxi non fu perdonato di aver difeso i confini della Patria nell'affaire diplomatico di Sigonella, così a Salvini non viene perdonato dall'Internazionale sorosiana di aver messo un freno temporaneo allo scarico in Italia di merci umane provenienti dal continente africano. 

Merci preziose per il neoliberismo, affamato di sfruttamento e abbassamento del costo locale del lavoro. Tranquilli, comunque: a Salvini la magistratura non torcerà un capello: al massimo un magistrato rosso gli darà una coppinata simbolica, sempre con il beneplacito dell'occhio onniveggente di Sion. Tutto è bene quel che finisce bene per gli attori che devono recitare dei ruoli, e in ciò Salvini ha perfettamente compreso che ruolo deve ricoprire. Male, invece, finisce sempre per la Patria, dilaniata dalle bestie fameliche del neoliberismo e dell'Internazionale sorosiana, quest'ultima incarnante i valori dei partigiani comunisti che 70 anni fa insanguinarono l'Istria. 

Oggi l'Internazionale sorosiana non può - non ancora - invadere l'Italia armata di tutto punto. Ci sono i trattati internazionali e le convenzioni dei diritti umani che lo vietano. Come aggirare l'ostacolo? Semplicemente pianificando ondate di invasioni dall'Africa. E' così che ha deciso la fine della Patria. E non ci sarà Lega che potrà fermare l'attuazione del piano diabolico. Questa è la fine che hanno deciso per noi. Cosa resta da fare? Scendere per le strade e imbracciare i fucili? Forse. Oppure è ancora possibile arrestare il corso degli eventi con lo strumento della politica? Ci stiamo provando ma non è detto che questa sarà la soluzione. In un caso o nell'altro quando gli italiani si strapperanno le fettine di salame dagli occhi sarà forse troppo tardi. L'Istria è vicina e un nuovo eccidio, silenzioso e strisciante, e alle porte. Complimenti a Sion e a Soros che ne sanno una più del diavolo.