venerdì 7 febbraio 2020

Cartoline dal mondo degli zombie



Cinesi come noi. Vi invito cortesemente a leggere l'elenco infinito di barbarie perpetrate, da ogni popolo, verso gli animali considerati commestibili. Trattenete i conati, se ci riuscite.
E le lacrime. 

Italia: ricci di mare, pescati e mangiati vivi, dopo averli aperti con una forbice.
Astici e aragoste, bolliti vivi.
Ostriche, anch'esse consumate vive, perché si deteriorano molto rapidamente. 
Testicoli, d'agnello, vitello, oca, toro e molti altri. 
Orziadas: anemoni di mare, cucinate vive.
Casu marzu: un formaggio pecorino sardo, infestato di larve di mosca casearia. Questo formaggio prima di essere consumato, arriva al limite della decomposizione. E, ovviamente, vengono mangiate anche le larve.

Maialini da latte, uccisi tra i 40 e i 60 giorni d'età. Avete presente un cucciolo di cane di 40 giorni?
Il maialino possiede la stessa dolcezza, esuberanza e voglia di vivere del vostro cane.
Gatti. Sì sono 6.000 gli esemplari che finiscono nei piatti degli italiani. 
Cerchiamo di capirci bene, sono gatti uccisi e cucinati dagli italiani, non dai cinesi. 
Uccellini, la maggior parte passeriformi, ne vengono uccisi a migliaia solo per condirci la polenta. State pensando quello che penso io? Sì, siamo d'accordo, temo che anche la coscienza dei nostri connazionali, sia piuttosto flaccida e deviata. Triste primato di italiani e francesi: lumache. Ovviamente, bollite vive.
Rane, spesso mutilate da vive. Vengono asportate le zampe e poi vengono lasciate agonizzare fino alla morte.

Danimarca: noma salad: insalata di formiche, intontite a basse temperature, così si muovono lentamente e non scappano. Ovviamente, vengono consumate vive.

Norvegia: smahalove: testa di pecora o agnello, servita con puré e birra.

 
Francia: ortolano, un bellissimo uccellino che viene catturato, accecato e nutrito con frutta ipercalorica per aumentarne la massa grassa. Prima di essere servito, viene affogato in un bicchiere di Almagnac. 


Stati Uniti: serpente a sonagli, testicoli di bufalo e alce.


Islanda: hakarl: squalo putrefatto. 


Scozia: haggis: un insaccato prodotto con cuore, polmoni e fegato di pecora, insaporito con cipolla e spezie e cotto direttamente nello stomaco dell'animale. 


Australia: canguro. Polpi vivi.


Spagna: testicoli e cervello di maiale.


Serbia: campionato mondiale di cottura di testicoli di animali da macello e selvatici, dove per l'imperdibile gara, si riuniscono gli chef di tutto il mondo. 


Giappone: sashimi di rana. Le rane vengono tagliate vive e nel piatto viene servito anche il cuore dell'animale ancora pulsante. 
Sannakji: polpi vivi che si contraggono sotto i denti. 
Pesce ying yang: (morto e vivo) questi pesci vengono infilati solo con il corpo nell'olio bollente, lasciando fuori la testa, per permettere alle persone di mangiarli ancora vivi. Agonizzanti, per la precisione. 


E la lista è ancora più lunga. Vogliamo davvero stilare la classifica del più cattivo? Questo non è uno spot contro la violenza, è una denuncia contro abitudini culinarie spietate e ingiustificabili, retaggio di tradizioni inumane che inzuppano di sangue i piatti di ogni popolo. Fate un respiro profondo e ascoltate la voce della vostra coscienza, si sta dibattendo, l'avete relegata in un angolo buio e resa anonima.  Smettetela di imbrogliare, datele udienza e lasciate che, finalmente, vegli su di voi.

21 commenti:

  1. Ciao Freeanimals. Ti seguo su Facebook.
    Intanto complimenti per tutto quello che fai, si vede che non ti volti dall'altra parte e che hai davvero a cuore la libertà degli animali.
    Vorrei farti un paio di domande: 1) secondo te, è fondata quella teoria secondo cui il mangiare gli animali è qualcosa che deriva dal cannibalismo praticato in tempi antichi?
    2) come posso accorgermi se un farmaco è stato testato oppure no sugli animali in laboratorio?
    io non voglio fare del male a nessuno, infatti da cinque anni sono vegano tendenzialmente crudista.

    Maurizio da Pordenone

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    1. https://www.linkiesta.it/it/article/2015/10/21/la-tribu-dei-korowai-gli-ultimi-cannibali-del-pianeta/27872/amp/

      Maurizio da Pordenone

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    2. Sapevo che gli ultimi cannibali erano reperibili in Nuova Guinea.

      Ovvero, nelle zone della Terra dove ancora la civiltà occidentale non è arrivata.

      La mia opinione sul perché l'umanità mangi gli altri animali è che lo abbiamo imparato dai nostri creatori, e non perché prima mangiavamo carne umana.

      Gli alieni che scesero su questo pianeta migliaia di anni fa, scelsero un ominide frugivoro e lo manipolarono geneticamente fino al punto di renderlo in parte simile a loro, anche nell'alimentazione.


      Dalla Bibbia sappiamo che uno di tali alieni, un certo Geova, amava sentire il profumo della carne bruciata, così come anche i suoi colleghi sparsi nel resto del mondo.

      Non solo tale odore aveva un effetto calmante, ma non disdegnavano nemmeno di mangiare carne degli animali sacrificati.

      E' ovvio che concedessero anche alle loro creature, gli umani da essi creati, di fare altrettanto.


      Anzi, gli fornirono specie animali proprio a quello scopo, dopo averle scelte da esemplari selvatici.

      Mucca, pecora, maiale e altri piccoli animali di bassa corte furono anch'essi sottoposti a manipolazione genetica e dati agli uomini perché se ne servissero.



      Alla seconda domanda non so risponderti.

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    3. Ci sono i farmaci generici (detti altrimenti equivalenti, che per legge il farmacista dovrebbe proporre), che hanno lo stesso principio attivo dei farmaci coperti da brevetto.
      Essi possono essere messi in commercio quando la specialità medicinale di marca non è più coperta da brevetto (in Italia esso dura molto più che in altri Paesi, fino a 38 anni rispetto ai 20 anni previsti dalla Unione Europea).
      Una specialità farmaceutica contenente il principio attivo brevettato non può essere commercializzata senza il permesso di chi detiene il brevetto.
      Quando scade la copertura del brevetto, qualunque altra azienda, ottenuta l’autorizzazione dall’autorità competente (Ministero della Salute, in Italia), può commercializzare il farmaco generico, che non deve più sostenere le spese di ricerca e che quindi costa meno e che – quel che qui interessa e che fa un’enorme differenza – non necessita di nuova “sperimentazione animale” (eufemismo blando che significa VIVISEZIONE, crimine nero e nascosto).
      Come per i cosmetici (ricordo l’alternativa dei "cruelty-free") e per ogni prodotto con cui entra a contatto l’uomo, ogni NUOVO ingrediente va testato sui martiri animali.
      Ricordo che esiste una profonda correlazione fra insorgenza patologica ed alimentazione, quindi esorto a cercare l’alternativa in questa direzione (naturopatia ed igienismo): senza diaboliche torture ed in sintonia con la Natura.

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  2. Fino a non molto tempo fa le candele erano fatte di sego (grasso animale). Ardendo sugli altari i preti e gli ignari fedeli facevano cosa gradita al loro signore e padrone... Siamo figli di un dio minore. Anche crudele. Il mondo è una macelleria.

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    1. Come sai, anticamente gli altari servivano per il sacrificio degli animali, ad opera dei sacerdoti macellatori.

      Poi, le cose si sono ingentilite e gli animali da sacrificare sono stati sostituiti dalle ostie e dal vino (corpo e sangue di Cristo), ma il grasso animale è finito nelle candele.

      Non ci avevo mai fatto caso. Ma di cosa sono fatte le candele che si usano al giorno d'oggi?

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    2. La paraffina è la cera più usata e più economica per le candele, ma è la più dannosa (deriva dal petrolio).
      Esistono poi candele in stearina vegetale di soia e di riso, in stearina vegetale da olio di palma (anche se da coltivazioni biologiche e sostenibili) ed in cera d’api (la più costosa e naturale, di origine animale).

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    3. Roberto, riguardo al grasso animale utilizzato per le candele, mi fai ricordare "Sant'Ambrogio" del Giusti:
      "...Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
      Di que’ soldati settentrïonali,
      Come sarebbe Boemi e Croati,
      Messi qui nella vigna a far da pali:
      Difatto se ne stavano impalati,
      Come sogliono in faccia a’ Generali,
      Co’ baffi di capecchio e con que’ musi,
      Davanti a Dio diritti come fusi. ..."
      Insomma a quei tempi il sego era una sorta di gel per i baffi!

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    4. Il sego e la sugna venivano altresi usati per ammorbidire gli stivali, le borse da viaggio, i finimenti dei cavalli, la coramella dei barbieri. Impiegati anche nelle pomate, negli impiastri per fissare i capelli e nel trattamento dei pellami in genere. Alcuni grassi particolarmente raffinati venivano usati nella orologeria meccanica di precisione. Secondo alcuni licenziosi trattatelli del passato, trovavano anche impiego nella pugna erotica (!) abbiamo sviscerato l'argomento sego-sugna ad abundantiam...

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    5. @Wegan,

      complimenti mi sembri una ENCICLOPEDIA vivente dunque sei un abile "smanettaro" della tastiera, allora sulle CANDELE completa il discorso trattando anche del....scrivi Tu il nome, che bruciando libera se NON di puro COTONE, dei GAS tossici tra cui anche la DIOSSINA !!!

      Con simpatia
      SALUTONI

      SDEI
      (eretico scientista)

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    6. A Mauro (citazione):

      "abbiamo sviscerato l'argomento sego-sugna ad abundantiam..."


      Sì, basta, basta, per carità!


      Finiamola qui.

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    7. @SDEI Ma certo che anche lo stoppino dev'essere di materiale vegetale, per essere in sintonia naturale!
      Però "smanettone" non mi aggrada (anche perché sbagli genere): sapessi da quanto cerco di capire e proteggere la Natura e come si è generata in me una "cultura" indipendente e prodromica in merito, con tanta abnegazione e fatica! E solitudine, dato che gli antesignani mai vengono compresi...
      Ma ora accontentiamo Roberto, altrimenti gli prende uno sfinimento e ci caccia dal blog! ;-)

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    8. @Wegan,

      sappi che a volte da buon GIULIANO=TRIESTINO mi lascio andare a della "facile & bassa" IRONIA popolare, NOI siamo anche famosi sia per l' AUTOIRONIA che per il detto "VIVA LA' E PO' BON"(traduci Roberto !);

      pertanto lo "smanettare" NON voleva assolutamente offendere la tua PERSONA e il tuo IMPEGNO, al riguardo spero SOLO che NON sarai di quei TIPI molto seriosi & permalosi quindi anche un po "pallosi" !!!

      BUONA VITA
      a RILEGGERTI

      SDEI

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    9. @ SDEI Correggo, era "smanettaro"; niente paura, ironico SDEI, nessuna offesa! 😉
      Mi incuriosisce la traduzione del detto popolare VIVA LA' E PO' BON": vuol forse esortare la gente a vivere il momento (o l'evento che accade), che le cose poi si accomodano? Cioè a prenderla come viene, ad accettare gli accadimenti della vita? (qui potrei anche autorizzarti a darmi del tipo serioso e palloso 😂).

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    10. SDEI

      Citazione:

      "il detto "VIVA LA' E PO' BON"(traduci Roberto !)".

      Io sono friulano, non triestino!

      Due mondi diversi ma purtroppo uniti amministrativamente.

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    11. @Wegan,

      vedi che SEI anche TU come ME una PERSONA molto "curiosa" che vuole IMPARARE & sopratutto CONOSCERE, il PERCHE' è che essa RENDE l' UOMO LIBERO in ogni TEMPO e in ogni LUOGO;

      il saggio detto popolare filosofico triestino VIVA LA' E PO BON tradotto in LATINO(che NON ho studiato) vuol dire CARPE DIEM, che tradotto poi nella ns. amata lingua ITALIANA e/o DANTESCA recita VIVI l' ATTIMO, al riguardo qualcuno che tu conoscerai scriveva anche Del DIMAN NON c' è CERTEZZA !!!

      BUONA VITA

      SDEI/SERGIO/CERVO BIANCO

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  3. figli di chi? ancora co' sto' d'io? Dal momento che l'umano NON è un Vegetale, ma un Animale, se l'animale u-mano mangia un altro Animale è un cannibale. Poi c'è la stronzata tutta u-mana di chiamare "proteina" sia quella vegetale che quella animale, precisando che quella cadaveriana è "migliore". Trovassero allora due vocaboli differenti ! La Logica non è di questo inferno.

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  4. Mauro b e Bambilu, avete usato proprio dei termini appropriati: macelleria ed inferno, riferiti a questo pianeta-matrix-prigione!

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