sabato 21 marzo 2020

In ricordo del nonno


[N.d.R. Da parte di SDEI, che ha ancora problemi con il PC]

Gentili e attenti lettori, vi rendo partecipi con questo POST di un mio profondo malessere affettivo, dovuto ad una "terribile" parola più volte letta recentemente su questo blog, essa è la SPAGNOLA, la devastante influenza che ha provocato oltre 50 milioni di vittime. Ebbene, una di queste nel 1918 è stato il mio ancora giovane nonno paterno, del quale mi onoro di portare come secondo nome il suo che è Romano. Questo ricordo è per me una ferita che non riesce a rimarginare anche a distanza di tanto tempo, il perché non lo ho potuto conoscere e apprezzare come è invece successo con gli altri tre, con i quali da bambino e poi da ragazzino ho passato dei momenti straordinari e sereni, ma chi era in realtà il padre di mio padre del quale conservo gelosamente una sua grande foto.

Egli era fisicamente un uomo molto forte di statura media con un folto e curato baffo come si usava portare allora. Chi l'ha conosciuto me lo ha descritto caratterialmente come un "pezzo di pane" generoso e altruista, pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno, molto attaccato alla FAMIGLIA e alle tradizioni che è il marchio tipico della cultura rurale, ancora più accentuato dal fatto che era un friulano DOC di origine contadina. Infatti anche lui come i miei bisnonni era un piccolo CONTADINO che coltivava con impegno e dedizione  solamente 3 ettari (= 9 campi friulani) di terra poco fertile e siccitosa nella zona dei Magredi (= terre magre) di un piccolo Comune del Friuli occidentale, inoltre era anche un piccolo ALLEVATORE bovino proprietario di 3 mucche di razza Bruno Alpina dal manto bianco/grigio, alle quali come si usava allora aveva dato un nome di persone a lui molto care.


Inoltre, come in ogni cortile contadino razzolavano liberi ogni sorta di volatili, dei conigli e l'immancabile maiale, che avrebbe garantito l'alimentazione a tutta la famiglia durante il rigido inverno del NORD EST, pertanto mio nonno era per necessità biologica e tradizione culturale un ALLEVATORE/ONNIVORO, di fatto per i TALEBANI VEG, un involuto ASSASSINO e "sfruttatore" di non-umani; meritevole quindi, secondo l'ottusa e rigida ottica di questi evoluti "giustizialisti"  spirituali(!?), della dolorosa fine che ha fatto, lasciando così una giovane vedova con 4 figli in tenera età in uno stato di gravissima difficoltà economico-sociale, in questa VITA povera, superata nel tempo solamente grazie alla COMPASSIONE e SOLIDARIETA' dei parenti e dei generosi compaesani. Mi ricordo ancora il nome della unica mucca rimasta: era STELLA.

Al contrario di questi ESSERI specisti "anti-umani" atteggiati a inflessibili GIUDICI, credo di dover rendere omaggio e grande riconoscenza ad una persona semplice e umile simbolo di quei tempi difficili, che ha trasmesso la VITA a mio PADRE biologico che poi l'ha trasmessa a me, dai quali ho ereditato dei VALORI fondanti quali la FAMIGLIA, il LAVORO, l'ONESTA',  l'ETICA  e sopratutto la COMPASSIONE verso l'altro. Ringraziandovi per la Vs. attenzione che mi avete riservato e rimanendo a Vs. disposizione, Vi saluto TUTTI cordialmente augurandovi in questo difficile momento storico, una BUONA VITA e tanta SALUTE ! 

PACE-TOLLERANZA-COMPASSIONE

SDEI/Sergio Romano

27 commenti:

  1. https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_tasso_di_letalit_del_coronavirus_in_italia__almeno_10_volte_inferiore_ai_dati_ufficiali_nuova_intervista_allepidemiologo_salmaso/5496_33545/

    https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-pneumologo_e_psichiatra_francesco_oliviero_perch_nel_2019_con_8_mila_persone_morte_non_c_stata_nessuna_psicosi_erano_morti_di_serie_b/82_33661/

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  2. Anche il virus dell'influenza spagnola effettuò il salto di specie (in gergo scientifico 'spill-over'), che, probabilmente, avvenne in Francia, in un allevamento di poveri maiali situato nei pressi di qualche postazione militare. Ricordiamoci che, allora, i militari erano particolarmente necrofagi. Non che non lo siano ancora oggi, ma a quei tempi era persino peggio. A morire d'influenza spagnola, furono soprattutto i giovani maschi, tra di essi alcuni erano maldisposti a combattere ed avversi all'idea stessa di guerra, ma moltissimi altri, invece, condividevano quel mix ideologico irrazionalmente schifoso fatto di sciovinismo, revanscismo, razzismo, machismo, esaltazione delle ferite e della morte in guerra, ecc.
    E poi, non a caso, venne il fascismo, una sintesi tossica di tutti questi veleni sociali e culturali. Dunque, l'influenza spagnola si portò con sé nell'oltretomba una valanga impressionante di gente altamente bellicosa, che godeva nell'uccidere anche il proprio simile.
    Comunque, se fossi vissuto all'epoca, avrei senz'altro disertato e me ne sarei fuggito all'estero assieme a qualche congrega anarcoide.

    "pertanto mio nonno era per necessità biologica e tradizione culturale un ALLEVATORE/ONNIVORO, di fatto per i TALEBANI VEG, un involuto ASSASSINO e "sfruttatore" di non-umani"

    Ti prego di non prendertela male, ma è proprio così. Chi uccide vacche e maiali è un assassino, senza attenuanti. L'allevamento si traduce in schiavitù, umiliazione e massacro di un altro animale.

    "meritevole quindi, secondo l'ottusa e rigida ottica di questi evoluti "giustizialisti" spirituali(!?), della dolorosa fine che ha fatto"

    Sappiamo che la carne è particolarmente tossica e nociva, e che quindi si fa sentire sul sistema immunitario con i suoi pesantissimi ed inevitabili effetti collaterali.
    Mi spiace che l'influenza spagnola, proveniente dal mondo suino, non abbia sollecitato alcuna riflessione, presso i bipedi di quel periodo, relativamente a quanto fosse malvagio sottomettere, schiavizzare, ammazzare e mangiare l'amico maiale.

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    1. Citazione:

      "non abbia sollecitato alcuna riflessione".

      I padroni del Pensiero Unico, allora come oggi, hanno deviato le menti dalle vere cause della pandemia, perciò non c'è stata alcuna riflessione sulla tirannia umana sugli animali.

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  3. Le domande a cUi non riesco a "trovare" risposta sono:
    Come hanno “fatto” la pecora dolly, che è Poverina durata poco?
    Si può clonare un morto?
    Si può clonare un virus vecchio di 100 anni?
    La Logica mi dice di no, però vorrei avere la certezza.
    Per quanto riguarda i contadini, mia Nonna da piccola andava al paese, dove tutti avevano un Povero Maiale, e delle Gallline che vivevano felici fin quando non se le mangiavano dopo averle strozzate. I bambini non arrivano ad essere consapevoli dellla sofferenza perché non capiscono la morte. finché i paesani sono stati al paese, mangiando poca carne, e quasi niente pesce, sono rimasti sani. Una volta, negli anni 60, venuti a Roma hanno cominciato a morire di tumore...come mosche.

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  4. Sergio romano, non ti vorrei mancare di rispetto ma.....tuo nonno invece di ammazzare i maiali non poteva mettersi a coltivare frumento e zucchine????

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    1. Probabilmente lo faceva, ma non bastava.

      E poi, la millenaria tradizione della zootecnia è difficile da sradicare.

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  5. @ SDEI Bello leggere dei nostri "vecchi", anche se in un contesto triste come la Spagnola. Il testo è stato un assist goloso per i vari commenti. Belli i valori che, secondo il mio parere, sono stati ben trasmessi e dovrebbero far parte di ogni famiglia. Ciao ciao :-)

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  6. Io non mi sono commossa neanche un po' leggendo questo testo perché ho capito dove SDEI vuole andare a parare. La sua strategia, che è un puzzle dove il vittimismo e la cupidigia s'incastrano a perfezione, mira a spostare l'attenzione dai danni catastrofici causati dagli onnivori ai vecchi vissuti più di un secolo fa, che erano ignoranti ed analfabeti perché non c'erano le scuole, e che evidentemente preferivano torturare (e godere, facendolo) il suino ed il bovino piuttosto che rimboccarsi le maniche e dedicarsi alla frutticoltura ed all'agricoltura, possibilmente variegata per soddisfare il fabbisogno nutrizionale. Ed invece no, loro, veneti e friulani, hanno sempre avuto una specie di fissazione per il mais e la pellagra ne è stato il triste risultato. Una mia amica iper-vegana, nativa di un paese chiamato Pordenone, mi riferisce spesso che ancora oggi in certe zone del Friuli ci sono solo coltivazioni intensive di mais, poi raccolto per produrre mangimi per gli animali da cibo. È uno scandalo. Noi italiani siamo veramente ignoranti in materia di agricoltura vegana. E poi basta con 'sta fissazione per la famiglia, i valori, la chiesa, cazzate varie, manco fossimo in Calabria dove la famiglia è sacra ed intoccabile come la statua della Madonna, io mi sono fatta da sola con le mie mani. Col cavolo che vado a mangiare insieme a quei mangiatori di cadaveri dei miei fottutissimi parenti!!!!!
    Poi un'ultima cosa. SDEI è schizofrenico nel compatire soggetti che, a loro volta, col cazzo che hanno pietà per i nostri fratelli animali. Ma dico io, s'ammazzassero tutti assieme, 'sti sbranacarcasse carnelattisti, stanno distruggendo il mondo. 100 miliardi circa di animali uccisi per mangiarseli. Bastardi. Auguro a tutti loro la peste bubbonica, altro che 'sta polmonite blanda blanda. Solo il male può fermare il male.

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    1. Commento molto duro.

      Sono un vegano convinto e non intendo difendere l'alimentazione onnivora, ma i vecchi contadini non penso siano stati dei sadici torturatori, anzi, spesso si affezionavano alle loro mucche, soprattutto le donne e i bambini, ma consideravano ineluttabile che un triste giorno arrivasse il macellaio a portarle via.

      Anche gli uomini di casa, i patriarchi, in quell'occasione restavano taciturni per diversi giorni, dopo che la Bianchina o la Nerina erano state portate via.

      La pellagra, frutto della miseria, era dovuta alla mancanza di vitamina B, ma non si verificava solo nel nord Est, bensì in tutta l'Italia rurale.


      Il mais è tuttora la monocoltura dominante nella mia zona, il medio Friuli, e purtroppo è totalmente destinato alla zootecnia.

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    2. @Veronica,

      "ho capito dove SDEI vuole andare a parare"

      Anch'io, purtroppo.
      Non ricordo di avere mai letto prima di oggi un suo scritto a proposito di qualche suo defunto.
      Lui ha scritto questo testo, di certo da rispettare umilmente perché riguarda comunque un defunto, quindi è sempre un campo delicato, ma questo modus operandi non è corretto, è strumentale ed è polemicamente diretto a screditare noi vegani radicali, che infatti siamo menzionati nell'articolo con il solito tono dispregiativo, ma che nulla abbiamo a che vedere con la morte del nonno di Sergio causa influenza spagnola.
      La tesi di SDEI, secondo cui molti bipedi si nutrono giocoforza di sostanze animali per "necessità biologiche", la reputo come sciocca e fallace e mirata a conservare tutte quelle violente ed insalubri tradizioni del passato basate sull'uccisione deliberata di un altro essere senziente, peraltro innocuo ed innocente.
      Si può vivere più che bene di sola agricoltura, ma sembrerebbe che Sergio non lo comprenda, dato che egli si porta sulla coscienza tantissimi vitelli uccisi quotidianamente dall'industria lattiero-casearia. È arrivato a sponsorizzare la mozzarella bovina perché friulana, non riuscendo proprio a comprendere che frega nulla se la vacca/bufala è campana, pugliese o brasiliana; lo sfruttamento vi è sempre e comunque, ed i latticini sono dannosi, stop.
      A questi bovini va restituita la libertà. Non può esistere un allevamento "buono" perché l'idea stessa di allevamento è basata sulla volontà deliberata dell'essere umano di soggiogare un altro essere senziente con l'arma crudele e vigliacca della costrizione.

      "SDEI è schizofrenico nel compatire soggetti che, a loro volta, col cazzo che hanno pietà per i nostri fratelli animali."

      Concordo appieno. La dialettica di SDEI è piuttosto contorta, confusa ed incoerente. Io lo considero un conservatore molto poco coraggioso e davvero non so come faccia Roberto ad apostrofarlo quale "maestro", manco fosse Pitagora.

      "Solo il male può fermare il male."

      Porgere l'altra guancia verso questa gente, è puro autolesionismo. Ma le purghe di Madre Terra sono appena iniziate... collega, ne vedremo delle belle!

      "i vecchi contadini non penso siano stati dei sadici torturatori"

      Sì che lo erano. Trattavano gli animali in maniera brutale. E poi, uccidere deliberatamente un animale non è l'apoteosi della tortura?

      "La pellagra, frutto della miseria, era dovuta alla mancanza di vitamina B, ma non si verificava solo nel nord Est, bensì in tutta l'Italia rurale."

      Si verificava soprattutto nel nordest perché era lì che si mangiava con eccessiva monotonia la polenta accompagnata con gli uccellini, o come diamine si scrive nel gergo veneto. Tradizione che resiste, purtroppo, a dimostrare che i settentrionali non sono affatto degli stinchi di santo quando ci si siede a tavola.

      "Il mais è tuttora la monocoltura dominante nella mia zona, il medio Friuli, e purtroppo è totalmente destinato alla zootecnia"

      Il leghista salviniano Fedriga è 'culo e camicia' con la Coldiretti e con i prosciuttari di San Daniele (paese maledetto). Brutta persona.

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    3. Più che essere duro direi che il mio commento è sincero perché io sono una persona intellettualmente onesta ed in pace con sé stessa e con gli animali. A ciò aggiungo che il tuo vecchio amico è stato più volte piuttosto scortese nei miei confronti ed io queste cose me le lego al dito.

      Il tuo commento, Wandervögel, mi trova concorde su tutto e ti raccomando ad esplorare quanto sia sanguinaria la gastronomia della regione di Sergio Romano, mica solo prosciutti, ma anche trote del Tagliamento, necrofagia e carnelattismo a-più-non-posso: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Prodotti_agroalimentari_tradizionali_friulani_e_giuliani

      La pellagra l'avevate in Veneto e in FVG perché i vostri avi, che appunto non frequentavano le scuole di agraria, che ne sapevano di come si poteva coltivare l'ortaggio X ed il cereale Y... quindi tutti a buttarsi sul mais, molto facile da coltivare. Da qui il maiale in ogni famiglia, banchetti di sangue e il friuli è sempre stata una regione villana, molto, troppo rurale, ed i sondaggisti inglesi hanno dimostrato da tempo che il veganismo è urbano, non rurale, perché che ne possono capire i zoticoni di campagna delle sofferenze degli animale, della cancerogenicità della carne ed altre cose di questo tipo. SDEI si è palesato come doppiamente ipocrita perché più volte ha scritto peste e corne sugli anglosassoni, ma mai una condanna ferma e severa verso la barbarie dell'onnivorismo che nella sua adoratissima regione spadroneggia non meno che altrove, basta pensare agli attentati alla vita che le trote del torrente Tagliamento devono subire per il folklore di qualche pescatore friulano. La mia amica nativa di Pordenone, che se non erro è un paesone quasi al confine col Veneto, ancora adesso insiste molto e non a torto nel dire che veneti e friulani, sotto sotto, hanno ancora quella mentalità campagnola, da zoticoni arricchiti. Quindi SDEI condanni in primis la sua landa, poi ci venga a fare la morale. Io ho già condannato più volte anche pesantemente la cucina piemontese e i miei corregionali.

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    4. A Wandervogel.

      Spero che Sergio risolva il suo problema tecnico con il computer, così che possa risponderti.

      Mi compiaccio per i toni meno duri che hai usato stavolta.

      Lasciami puntualizzare che il sentimento dei vecchi contadini verso gli animali era sia di affetto, come da me citato, sia di brutalità, come da te riferito.

      Non saprei dire in che percentuali.

      Può essere che i contadini che si affezionavano alle loro mucche fossero una minoranza e che quindi non facciano testo.

      Una cosa è certa: gli allevamenti intensivi venuti dopo hanno reso la zootecnia uno spietato e infernale sfruttamento, senza alcuno spazio di bontà e compassione.



      La "polenta e osei", vietata per legge da molti anni, è più presente nel bergamasco che in Friuli, ormai, poiché l'uccellagione è vietata in tutta Italia da qualche anno.

      La polenta come unico cibo portava a insufficienze vitaminiche ed essendo mangiata nella pianura padana, dava esiti nefasti per tutti i....."polentoni", non solo nel Veneto e Friuli.

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    5. A Veronica.

      Ti prego di non offendere la mia regione, poiché vi sono nato e cresciuto, vi sono seppelliti i miei avi e vi sono bene o male affezionato.


      Tuttavia, essendo un friulano....anomalo, sul piano etico e alimentare, ho avuto in passato scontri feroci con i miei corregionali, soprattutto cacciatori e uccellatori, con odio reciproco e ricambiato.

      Nel passato dei friulani c'è la stessa dura vita rurale che trovi ovunque nel mondo, né più né meno delle altre zone d'Italia. Poi, spetta a ciascuno di noi vedere anche le cose positive e non solo quelle negative.

      Alcuni passaggi del tuo commento mi portano a concludere che sia un po' superficiale.

      Ti faccio due esempi:

      1) "i zoticoni di campagna". In quanto ex maestro elementare, lo considero un grave errore di ortografia. Ma diciamo che sia stata una svista.


      2) "torrente Tagliamento". Non è un torrente, ma un fiume. Anche qui, si tratta di un errore che può essere fatto da chi conosce poco le cose e solo per sentito dire. Probabilmente, la tua amica originaria di Pordenone, che non è un paesone ma una città di provincia, manca da molto tempo dal suo luogo d'origine.


      A voler esprimere giudizi, senza conoscere bene i fatti, spesso si emettono sentenze ingiuste.

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    6. @Veronica,

      "il tuo vecchio amico è stato più volte piuttosto scortese nei miei confronti"

      Il personaggio è fatto così, e noi di sicuro non possiamo imporgli di mutare il suo caratteraccio. Forse vi è di mezzo l'età, non lo so... ma è risaputo che, sovente, gli anziani sono i più cocciuti ed i più affezionati agli anacronistici e disgraziati modi di vivere.
      Anche con me, più volte, non è stato per nulla educato. Io, logicamente, gli rispondo sempre a tono, ma lui rincara la dose sempre più, perché, essendo un conservatore, non vuole accettare che, seppur lentamente, finalmente sta emergendo un movimento vegano più militante e battagliero rispetto a pochi anni orsono. Se ne faccia una ragione.

      "ti raccomando ad esplorare quanto sia sanguinaria la gastronomia della regione di Sergio Romano"

      Ti ringrazio per la lista, e già ne ero al corrente.
      Rispetto alla cucina del centro-sud, la cucina settentrionale, inclusa quella friulano-giuliano-slava, è indubbiamente ben più cadaverica per un vizio atavico. Con tutta quella rigogliosa pianura, avrebbero potuto vivere di soli prodotti genuini della Terra. La cucina emiliana è la peggiore.

      "SDEI si è palesato come doppiamente ipocrita perché più volte ha scritto peste e corne sugli anglosassoni, ma mai una condanna ferma e severa verso la barbarie dell'onnivorismo che nella sua adoratissima regione spadroneggia non meno che altrove"

      È corretto, ed io ho anche tentato di farglielo notare. Ha ribattuto scrivendo che la Campania è una regione refrattaria al veganismo, come il suo Friuli-Venezia Giulia fosse terra di jainisti.
      Mentre io sono apolide (come lo deve essere qualsiasi vegano radicale che si rispetti), lui è piuttosto identitario. Io me ne fotto allegramente delle culture locali e nazionali e vado contro tutto e contro tutti.
      Ciodetto, voglio ricordare che il termine "veganismo" è stato coniato da un britannico (Donald Watson) e che il Regno Unito è il paese europeo che conta il maggior numero di vegani (circa mezzo milione). A SDEI voglio dire che è ben più semplice essere vegani in Terra d'Albione piuttosto che nel suo nord-est dai confini ristretti e che non può che vantare l'insipida polenta accompagnata da qualche carcassa.

      "Quindi SDEI condanni in primis la sua landa, poi ci venga a fare la morale. Io ho già condannato più volte anche pesantemente la cucina piemontese e i miei corregionali."

      Non lo farà mai. L'ostacolo è il suo ego mega-galattico, come egli stesso ha ammesso. Tu pensa che lui, di tanto in tanto, scrive persino di essere un nostalgico dell'Impero Asburgico.
      SDEI è un tipo molto conservatore, molto vecchio, molto all'antica.

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    7. Citazione:

      "lui è piuttosto identitario".

      Anch'io lo sono, ma spesso mi sento schizofrenico perché pur amando questa terra, non mi sento per niente in sintonia con i suoi abitanti, a causa dell'antropocentrismo che permea il loro modo di ragionare.


      Per anni ho associato la lingua friulana agli uccellatori, che ho sempre combattuto, ma sbagliavo perché lingua e cultura sono dei valori in sé, che solo tardi ho cominciato ad apprezzare.



      Citazione:

      "l'insipida polenta accompagnata da qualche carcassa".


      Non hai mai assaggiato polenta e funghi?

      Provala! E cambierai idea sull'insipidezza della polenta.



      Citazione:

      "nostalgico dell'Impero Asburgico".


      Anch'io lo sono e per la semplice ragione che gli austriaci facevano funzionare bene le cose, in ambito amministrativo (leggi Il ponte sulla Drina), mentre da quando siamo sotto gli italiani (1866) è stato tutto uno sfacelo degradante, un lassismo avvilente.

      E tuttavia, ormai, siamo italiani, e indietro non si può tornare.

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  7. Padre (anche nonno) anche se tu non fossi mio padre, anche se a me estraneo, per te stesso, egualmente, ti amerei.

    Camillo Sbarbaro

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  8. Il Fascismo all'acqua di rose fu cacciato a calci dalla finestra. Fin troppo frettolosamente..
    Quello all'acqua di spine sta rientrando dalla porta principale.

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  9. [N.d.R. Ricevo da SDEI, che ha ancora problemi con il PC, e pubblico il seguente commento:


    Gentili & attenti LETTORI,

    ognuno di NOI nello scrivere in generale ha un suo STILE, ancora di più se lo fa su di un BLOG con un POST che di fatto è un INVITO al DIALOGO, dipenderà poi dall' EDUCAZIONE dalla CULTURA ma sopratutto dal CARATTERE dei protagonisti, se questo diventerà un qualcosa di "costruttivo" o invece di "distruttivo", nella seconda ipotesi l' ESPERIENZA insegna alla fine sarà una TENZONE, come la definisce il Mauro b, senza VINCITORI ne VINTI il PERCHE' ognuno rimarrà con le proprie IDEE & CONVINZIONI;

    pertanto nei miei COMMENTI dei COMMENTI cercherò di NON alzare troppo i TONI, anche nei riguardi di chi in maniera ripetitiva, sia "riduttiva" che "maleducata", si è rivolto nei miei confronti, cito ad es. alcune perle "nonetto", "professorino", "pochi neuroni", "idiozie=idiota", "ipocrita", "schizofrenico" etc., allora è BENE che mi ripeta per far capire ad alcune TESTE di COCCIO(= dure) che caratterialmente NON offro la mia guancia a NESSUNO/A, ancora meno a chi "orgogliosamente" si professa: "radicale", "estremista", "rottamatore", "disfattista", "catastrofista" insomma delle novelle CASSANDRE;

    fatta questa doverosa premessa risponderò in 2 o 3 volte per NON monopolizzare il POST:

    - Bambilu': mi risulta che ogni grande PERSONAGGIO abbia o ha avuto 1 o più sosia, oggi con la BIOGENETICA partendo da Cellule Staminali di un INDIVIDUO, si legge che in laboratori segreti abbiamo CLONATO anche l' UOMO similmente alla pecora DOLLY, in proposito sembra che i PRESIDENTI delle NAZIONI più importanti abbiano già dei CLONI che gli sostituiscono in incontri a rischio !!!

    - Anonimo: ti darò 2 risposte alla tua domanda, se è IRONICA sappi che NON mi offendo ma tu offendi la tua INTELLIGENZA, se è sincera ti ha già risposto il Roberto la rotazione delle CULTURE le praticava anche mio NONNO, coltivava come TUTTI i CONTADINI anche l' orto che però d' INVERNO con le temperature rigide fino a - 20° andava in riposo, come ortaggi aveva in cantina delle PATATE(= carboidrati) dei FAGIOLI secchi(= proteine vegetali) e della FARINA di POLENTA, poco CIBO questo per una FAMIGLIA numerosa da sfamare di 6 PERSONE ecco il PERCHE' l' uso delle proteine ANIMALI !!!

    - Andrea: ti ringrazio mio caro AMICO di antica data, lo sapevo che i miei VALORI fondanti SONO anche i tuoi, come penso anche del resto della stragrande maggioranza dei LETTORI !!!

    - Mauro b, devo ringraziare anche te mio "simpatico" ISPIRATORE, quando ti leggo è per ME come una boccata "corroborante" di ARIA fresca, credimi NON è da TUTTI miscelare in giuste dosi l' IRONIA con dei TEMI a volte anche molto importanti, per questo ti nomino Capellano Militare sarai per NOI poveri FANTI in TRINCEA(= il BLOG) un TOCCASANA, la paga 3 pinte di SIDRO, anzi di IDROMELE celtiche, al dì OK !!!

    Per te Freeanimals che ringrazio per l' OSPITALITA', e poi per la TRIADE VEG(Wv-Veronica-Stefano), rimando i COMMENTI a SINE DIE !!!

    PACE-TOLLERANZA-COMPASSIONE

    Sergio Romano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "un POST che di fatto è un INVITO al DIALOGO"

      Se tu stesso hai ammesso di avere un ego enorme, con quale logica mi inviti al dialogo?
      E poi con chi si dialogherebbe?
      Con gli onnivori?
      Io non intravedo grosse differenze di insensibilità e di stile criminoso tra un Angelo Izzo qualsiasi ed un massaro dalla mentalità vetero-rurale che uccide, anche se per scopo nutrizionale, le mucche, le pecore ed i maiali, animali che più innocui non si può.

      "è BENE che mi ripeta per far capire ad alcune TESTE di COCCIO(= dure) che caratterialmente NON offro la mia guancia a NESSUNO/A"

      È in palese contraddizione con la tolleranza e la compassione che tu reclami di provare verso tutto e tutti. Ma davvero non riesci ad accorgerti di essere sfacciatamente contorto ed incoerente?

      "sembra che i PRESIDENTI delle NAZIONI più importanti abbiano già dei CLONI che gli sostituiscono in incontri a rischio !!!"

      Dei sosia, semmai...

      "NOI poveri FANTI in TRINCEA(= il BLOG)"

      Perché te la dai a gambe ogni volta che ti sbatto in faccia la dannosità della caseina?
      Perché te ne esce fuori con le eggregore dei cattivissimi vegani ogni qualvolta che ti faccio notare che i latticini, intrisi di schiavitù e dolore, e che tu ancora mangi, ti stanno facendo del male?

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    2. Purtroppo, Sergio non può risponderti direttamente, ma io ti posso dire che, al di à del fatto che la pensiamo allo stesso modo, tirare per le lunghe una diatriba nervosa e aggressiva alla fine diventa stucchevole.

      Non per i contenuti in sé, che sono sacrosanti, ma per la forma.

      C'è bisogno di serenità, specie in questo periodo e, una volta dette le cose, è inutile ripeterle.

      Lascia a Sergio il tempo di meditare.

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    3. Bravo SDEI, alla faccia di chi dice che fai discorsi contorti ed incoerenti. Gli incoerenti e i vigliacchi sono quelli che per primi OFFENDONO credendosi i salvatori di chissà cosa e invece, nel loro sporco inconscio, vorrebbero salvare se stessi da un mondo che loro stessi si hanno creato.
      Condivido anche Freeanimals sul fatto di non sputtanare la regione Friuli Venezia Giulia.

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    4. Ti ringrazio, Andrea, ma vorrei che questa diatriba, che dura da troppo tempo, avesse fine.

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    5. "nel loro sporco inconscio"

      Accidenti, senti un po' da chi viene la predica!
      Da un ex-vegetariano tornato all'onnivorismo. Ma fammi il piacere, dai.

      "non sputtanare la regione Friuli Venezia Giulia."

      La gastronomia di quella regione - anche di quella regione, preciso - è sadica, crudele, primitiva ed insalubre.

      Ad esempio:

      "Gustosa è la polenta concia, preparata col montasio, immancabile la lepre in salsa, cotta nel vino, e i rambasicci, spiedini di verza imbottiti di una gustosa trita mista aromatizzata. Tra i piatti di selvaggina, le pernici alla friulana sono una pantagruelica leccornia, dove la selvaggina viene imbottita con una trita a base di aromi, interiora, vitello macinato, salsiccia e prosciutto. Ottimi sono il manzo stufato e lo stinco di vitellone al ginepro, magari accompagnati da patate in tecia, crauti, sedano rapa cotto coll'aceto, salviade, ovvero delle frittelle di salvia, o dalle verze alla carnica."

      Per il resto, il Friuli è una terra carina ed accettabile, come tutte le altre.

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    6. @ Freeanimals e @ Wandervögel Intanto grazie per non aver offeso, si vede che la strigliata di Freeanimals (Roberto) a me ed altri ha servito a qualcosa! :) Cmq non solo ero vegetetariano, ma anche vegano/fruttariano (mi è servito parecchio all'epoca e credo che mi servirà ancora...). Buona giornata! :-)

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    7. In effetti, i piatti tipici del Friuli (crauti con cotechino e prosciutto di san Daniele) non si possono prendere come esempio di dieta cruelty-free.


      Se posso essere sincero, Andrea, anche a me ha recato turbamento sapere che tu sia ritornato a un'alimentazione cadaveriana, dopo essere stato vegano.

      Nel Vecchio Testamento, che come sai sa essere piuttosto aspro nei giudizi, si dice in questi casi che il soggetto è "come il cane che torna al suo vomito".



      Absit iniuria verbis.

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    8. Ecco, diventi pesante con questi commenti. Te ne rendi conto o lo fai apposta? Serviva scomodare il vecchio testamento per fare questi attacchini?

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