giovedì 29 maggio 2014

Due marò orfani che nessuno adotta

 
Testo di Fabrizio Belloni

Telegiornali grondanti melassa per l'arrivo a Roma del gruppo di bambini congolesi, liberati dalla burocrazia africana. Benvenuti.
Le immagini hanno mostrato scene di genitori adottanti felici come pasque, di bimbi un poco straniti, ma sereni (faranno tanta fatica, poveretti! Molta di più di quello che si crede), e della sexy ministra Boschi scodinzolante come una papera uscita dallo stagno. Piccolo particolare: è stato utilizzato per il volo un aereo della Aeronautica Militare, cioè pagato dai cittadini.
A rigor di logica i bambini non sono ancora cittadini italiani: lo saranno dopo l'espletamento delle solite lunghe, burosauriche formalità italiote. E allora? Secondo me il viaggio avrebbe dovuto essere a carico dei genitori adottanti. Non avrebbe permesso alla sexy ministra di fare una "marchetta" televisiva, ma sarebbe stato più corretto e più rispettoso nei confronti dei... sudditi italiani.

Per contrappasso propongo di creare un premio Nobel al coraggio, alla pazienza, al senso del dovere, alla forza morale, alla capacità di resistere, al rispetto di un onore vissuto e non sbandierato. Vincitori assoluti i nostri due Marò, i nostri fucilieri di Marina che da due anni sopportano uno Stato straccione e dimentico. Se i due Soldati fossero stati cittadini di San Marino, di Andorra, del Principato di Monaco, sarebbero già a casa. Ma questa Italia può essere sbeffeggiata e presa a calci nel sedere da chiunque.
Ma alla fine i nodi vengono sempre al pettine, sempre. E il conto diventa sempre più salato.

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