Beppe
Grillo resta un grande uomo di spettacolo anche nella sconfitta del suo partito. Del resto,
se non si usa l’arma dell’ironia proprio nei momenti critici, non c’è via
d’uscita. E’ importante, in tali frangenti, lanciare un messaggio di speranza.
Si può perdere una battaglia, ma non è detto che si perda anche la guerra. Ora
i giornalisti stanno cercando di fare a lui lo stesso giochetto che lui ha
fatto a Renzi e ad altri politici saldamente attaccati alla poltrona. Stanno cercando di farlo assomigliare a tutti gli altri
politicanti ipocriti, spergiuri e opportunisti, dimenticando che Grillo non percepisce alcuno
stipendio dalla Stato italiano, a differenza degli altri. Tutt’al più, stante
il malumore che anche alcuni esponenti della famosa base del Movimento ha nei
suoi confronti, si potrebbe pensare a una sua sostituzione, ma ci sarebbe lo
stesso problema di Forza Italia. Berlusconi non può essere sostituito da
nessuno, nemmeno da sua figlia. E Grillo? Chi sarebbe un degno e
carismatico successore?
E' andato tutto secondo le mie previsioni, Roberto, lei mi aveva chiesto se avrebbe vinto il m5s od il PD, io ho detto il secondo perché come da lei sostenuto le prebende sono massimamente attrattive.
RispondiEliminaL'egoismo innanzi tutto, perché quando c'è la nebbia non si vede oltre il proprio naso, ho detto il proprio e non l'altrui.
Il PD: il fascino discreto della borghesia, per dirla alla Bunuel.
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