lunedì 17 novembre 2014

I nervi scoperti del Madagascar

 
Fonte: National Geographic

(prima parte) Il “viale dei baobab”, vicino a Morondava, è area protetta dal 2007, ma è anche l’unico tratto sopravvissuto di una fitta foresta abbattuta per fare spazio ai campi coltivati. Il Madagascar è la quarta isola del mondo per superficie (585 mila chilometri quadrati). Sebbene tutte le isole abbiano una loro biosfera unica, il Madagascar (che si è separato dall’Africa circa 165 milioni di anni fa) è un caso a sé: circa il 90 per cento della flora e della fauna sono endemiche, e non si trovano in nessun altro luogo del pianeta. Lo spettacolo extraterrestre di enormi baobab con i tronchi a forma di carota, di spettrali lemuri, e di intere “foreste” di alti pinnacoli di pietra può far sgranare gli occhi anche al più navigato dei viaggiatori. 


Ma questa bellezza unica e indimenticabile va a braccetto con la disperazione quotidiana della popolazione. I malgasci, principale gruppo etnico dell’isola, hanno un modo di dire a dir poco eloquente:  “Meglio morire domani che morire oggi”. Il malgascio medio vive con circa un dollaro al giorno. E dato che la popolazione del Madagascar, più di 20 milioni di abitanti, cresce del tre per cento ogni anno - uno dei tassi di crescita più alti di tutta l’Africa - il contrasto tra la ricchezza della terra e la povertà dei suoi abitanti aumenta di giorno in giorno. Per questo motivo gli ambientalisti, allarmati, hanno definito il Madagascar un punto caldo della biodiversità.


Il tracciato per una tubazione che serve la miniera di nichel di Ambatovy taglia in due una foresta ricca di specie. Ignorando la promessa del precedente governo di destinare ad aree protette il 10% dell'isola, i nuovi leader promuovono le attività estrattive.


Questa miniera di zaffiri è stata aperta nel 1998; da allora la piccola città di Ilakaka - poco distante - è in forte espansione. Prima questa regione soddisfaceva un terzo della domanda globale di zaffiri, ma oggi le esportazioni sono in netto calo.



La compratrice malgascia Soaraza Arifeno, il volto coperto da pasta di radici, seleziona gemme per i suoi clienti africani. 


Molti arrivano a Ilakaka attirati dalle voci di zaffiri enormi, ma finiscono per lavorare come operai a giornata. 


Un mercato nella città montana di Antsirabe attira venditori di fiori, ma anche bambini affamati che chiedono l'elemosina. Dopo il colpo di stato del 2009, l'economia è entrata in crisi e il turismo è crollato, e sempre meno famiglie mandano i figli a scuola.


Vendesi: Lemure catta, 4 mesi, 40 euro. Il proprietario ha catturato illegalmente il primate in una foresta della costa occidentale.


I bracconieri catturano sempre più lemuri per venderli sul mercato delle specie esotiche o a ristoranti come questo, a Sambava, che serve stufato di carne di animali selvatici.


Le famiglie risparmiano per anni per organizzare feste.


Ogni cinque anni circa, Jean Louis Rakotondrasoa esuma i propri defunti.  


I resti esumati vengono riavvolti in panni nuovi e festeggiati con canti e danze. 


Un'altra esumazione di resti di antenati.

[N.d.R. Continua QUI]


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