Testo
di Magdi Cristiano Allam
È
una follia! Lo Stato italiano risarcisce 60 mila euro un terrorista islamico
ucciso in Siria dopo essere stato incarcerato in Italia. Tre
anni fa Brahim Garouan, suo padre Mohammed, imam di Sellia Marina (Catanzaro) e
Younes Dahhaki furono arrestati con l'accusa di essere addestratori di
terroristi. Gli inquirenti trovarono molto materiale, compresi alcuni video in
cui si spiegava agli aspiranti terroristi suicidi come fabbricare una cintura
esplosiva. Eppure
incredibilmente la Cassazione li ha assolti sostenendo che "il terrorismo
virtuale, fatto di manuali e corsi di formazione, non è reato".
I
tre furono scarcerati e Brahim e suo padre lasciarono l'Italia per tornare in
Marocco. Da lì il giovane, a conferma che era un terrorista, andò a combattere
in Siria con gli islamici e ad aprile è stato ucciso. Ora
è arrivata l'assurda sentenza di risarcimento: 62mila euro a Dahhaki, 60mila a
Garouan. Per la giustizia italiana non si tratta di terroristi e quegli 8 mesi
e 8 giorni di ingiusta detenzione meritano un risarcimento. Ed
è così che lo Stato italiano, cioè noi contribuenti, daremo migliaia di euro alla
famiglia di un terrorista islamico acclarato, vissuto e morto da terrorista
islamico. È
l'ennesima riprova che le leggi italiane restano inadeguate e soprattutto i
nostri magistrati sono follemente ideologizzati in senso islamofilo.
Mi
propongo di tenere gratuitamente, per il bene degli italiani e l'interesse
supremo dell'Italia, un corso di formazione alla magistratura italiana per
spiegare loro come e perché l'unica vera arma del terrorismo islamico è il
terrorista stesso che si forma attraverso un lavaggio di cervello praticato
nelle moschee o attraverso i libri o Internet. Scagionare il terrorismo
virtuale e assolverlo perché non sarebbe reato, significa che i nostri
magistrati non hanno capito nulla, ma proprio nulla, del terrorismo islamico.
"il terrorismo virtuale, fatto di manuali e corsi di formazione, non è reato"
RispondiEliminaAh, bene: quindi in base a tali affermazioni viene a cadere l'apologia di fascismo (o qualsiasi altra ideologia), se on line ci sono siti che inneggiano a tale ideologia, ma solo in maniera "virtuale".
No? O si applica tale parametro solo quando fa comodo?
Tutte le volte che mi hanno fatto perquisizioni domiciliari hanno trovato materiale cartaceo animalista, che è stato poi usato in sede processuale come aggravante nei miei confronti.
EliminaMa ovviamente finivo in tribunale solo quando venivo arrestato in flagranza di reato e non solo per il possesso di volantini di A.L.F.
La Magistratura Italiana che dovrebbe aver studiato il Diritto Romano, dimostra non solo di non averlo appreso, ma di non prenderlo nemmeno in considerazione, e come i politici, anzichè attenersi alla Costituzione interpretano più che giudicare. Se non sanno giudicare, a che titolo vengono pagati? Come interpreti? Allora dovrebbero prendere meno, molto meno di quello che poi pretendono.
RispondiEliminaI giudici in questo caso hanno applicato la legge, che dice: quando viene riconosciuta l'ingiusta detenzione lo Stato deve pagare per i suoi sbagli.
EliminaPurtroppo, in questo specifico caso gli imputati erano simpatizzanti dell'ISIS che è già ora nostro nemico, prima ancora che la guerra sia stata ufficialmente dichiarata.
I giudici avrebbero potuto essere più accorti, ma la loggia massonica di appartenenza parla chiaro: esasperare gli italiani. E i confratelli muratori non possono disobbedire.