Una
banda di sfruttatori di donne composta da musulmani somali è stata smantellata
a Bristol e 13 uomini sono stati condannati per reati sessuali nei confronti di
31 ragazze adolescenti. I 13 malviventi
hanno usato e abusato delle loro vittime, approfittando della loro fiducia. Il
tribunale di Bristol, contando anche alcuni reati di droga, ha applicato pene
detentive per un totale di più di 75 anni. Le vittime più giovani sono state
solo 13 e sono state trasportate in giro per la città e costrette a commettere
atti sessuali degradanti ed emotivamente dannosi per la loro psiche.
Alcuni dei
colpevoli più persuasivi hanno raccontato bugie sulla loro "cultura"
e sulle "tradizioni", nel tentativo di convincere le ragazze a
prestarsi per gli abusi. Col tempo, le vittime hanno ceduto alle richieste
perché, per loro, era diventata la norma. In un contesto di degrado e scarsa
educazione, vivendo in case occupate, alcune delle ragazze hanno detto di essere
in rapporti d'amore con i loro carnefici, pensando che fossero solo
tossicodipendenti. Quest'anno, due processi si sono tenuti presso la corte
della Corona di Bristol, nell’ambito di una vasta indagine della polizia
chiamata Operazione Brooke. Il
procuratore Anna Vigars ha detto alla giuria durante il dibattito in aula:
"Si tratta di imputati cinici che abusavano delle ragazze per soddisfare i
propri istinti ogni volta che ne avevano voglia e lo facevano così spesso che,
senza dubbio, le ragazze hanno cominciato a considerarlo una cosa normale. Ci
sono stati anche, negli imputati, casi di esibizionismo, che si attuavano
facendo sesso di fronte ad altre persone del gruppo". In ultima analisi,
gli inganni degli imputati e i vani tentativi di difendersi sono crollati, il
loro comportamento scioccante che stavano conducendo è stato alla fine
scoperto, con grande shock e tristezza delle loro famiglie, che li hanno
sostenuti dalla tribuna del pubblico per tutto il secondo processo.
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