Testo
di Angelo Bonelli
Questo
è il volto pieno di dolore di una donna che difende un albero d’ulivo contro l’abbattimento
deciso da una società, che vuole realizzare una centrale a carbone a Yirca, nel
sud della Turchia, abbattendo oltre 6.000 ulivi. E’ un’immagine triste e
commovente. La
storia più recente dell’umanità è macchiata da numerosi crimini contro l’ambiente
che hanno causato milioni di vittime umane e provocato danni irreversibili agli
ecosistemi. Crimini rimasti il più delle volte impuniti o per i quali i
responsabili hanno pagato risarcimenti irrisori.
A
Yirca, nel sud della Turchia, alcuni giorni fa 6.000 ulivi secolari sono stati
abbattuti per far posto ad una centrale a carbone. Un abbattimento violento e
illegale ai danni di ulivi secolari: gli uliveti erano infatti protetti da una
norma che limita l’installazione di siti industriali a non meno di tre
chilometri dalle colture. Ma la società Kolin che deve costruire la centrale a
carbone ha deciso di ignorare persino la legge e con un "esproprio
urgente", concesso dal governo turco, ha proceduto alla distruzione
forzosa di un territorio modellato da secoli di lavoro.
La comunità di Yirca si
è battuta con coraggio per difendere la propria terra, ma il personale di
sicurezza ha circondato l'uliveto, aggredendo fisicamente gli abitanti di Yırca. Molte persone sono state ricoverate in ospedale. Allontanati gli abitanti
dalla zona, i bulldozer del gruppo Kolin hanno iniziato a tagliare illegalmente
oltre 6000 piante.
L’autorizzazione d’abbattimento è stata annullata dal
tribunale turco solo dopo che gli alberi erano stati abbattuti. Gli abitanti di
Yirca, contadini la grande maggioranza, sono stati picchiati, ammanettati e
molti sono finiti in ospedale. Mentre scrivo gli abitanti di Yirca hanno
occupato le terre e hanno cominciato a piantare nuovi alberi di ulivo. Un’iniziativa
fantastica !!!
Questo è uno dei tanti motivi per cui il mondo e tutti i
cittadini del mondo hanno bisogno urgente che si istituisca il Tribunale Penale
internazionale per i crimini contro l’ambiente. Una Norimberga dei crimini
ambientali che punisca chi distrugge l’ambiente, gli ecosistemi e attenta alla vita
delle persone da Taranto, Yirca, alle miniere di Coltan in Africa, a chi
distrugge le foreste pluviali dalla Malesia all’Amazzonia, alle industrie che
avvelenano acque, aria e vita.
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