Testo di Giuseppe Cirillo
A nostro avviso un intervento in Libia di contenimento dell’immigrazione clandestina è necessario, siamo consapevoli del dramma di queste persone, ma l’Italia non può accoglierne altre, rischia seriamente di esserne destabilizzata, è una questione di sopravvivenza. Il problema è che un intervento limitato rischia di diventare inutile e ritorcersi contro. Purtroppo ci troviamo in una trappola la cui responsabilità è nel passato quando si è consentito l’abbattimento del regime di Gheddafi. Attualmente sia non fare niente sia intervenire porterebbe a delle conseguenze dolorose. Se l’ONU darà il consenso ci troveremo in guerra con la Libia e probabilmente sarà necessario anche un intervento di terra e l’Italia inizierà a contare i propri morti sia sul territorio libico sia sul proprio territorio se diventeremo il principale obiettivo dei terroristi.
Andare in Libia a combattere?Scusate ma non è proprio quello che il NWO(neocon) vuole?I leghisti hanno detto e fatto tante sciocchezze,ma bisogna riconoscere che in tempi non sospetti dissero che per arginare l'immigrazione clandestina,bisognava aiutare costoro sul loro territorio,non sbagliavano,l'opzione guerra è l'ultima cosa da fare,veramente bisognerebbe fermare(non ho detto uccidere) coloro che stanno sconvolgendo il mondo (i lettori di questo blog,qualche idea la hanno,ossia gl'invisibili,i burattinai )(non domandatemi come fare non lo so).Saluti
RispondiEliminaIl fatto è che a forza di ripetere - e lo hanno fatto tutti gli schieramenti - che bisogna andare in Africa ad aiutare gli africani, il concetto ha finito per diventare puro esercizio retorico, di quelli che sentiamo dire periodicamente da Papa e clero.
EliminaNessuno, a parte i guerrafondai, vuole la guerra, ma una soluzione al problema della lenta invasione dell'Italia va trovata. L'unica cosa è far cambiare idea alle migliaia di africani pronti a partire. Fargli cambiare idea sulla convenienza di venire qui. Poiché i governanti non eletti fanno l'opposto, cioè li invitano, spetta alla popolazione italiana intervenire per la propria salvaguardia, sperando che nessuno si faccia male.
Prima che sia tardi.