giovedì 21 maggio 2015

I sauditi sanno di godere dell'appoggio degli USA



Il canale televisivo yemenita al-Masirah ha riferito che jet da combattimento sauditi hanno lanciato tre attacchi aerei contro navi dell’Unicef, carichi di aiuti umanitari diretti nella provincia yemenita nord-occidentale di Saa’da. Durante il cessate il fuoco, l’Unicef ha fornito assistenza alle persone colpite dai bombardamenti sauditi in tutto il Paese, ma l’assistenza umanitaria fornita non è stata sufficiente a far fronte alle esigenze di 26 milioni di persone ridotte alla fame, senza cibo, farmaci e beni di prima necessità. Sono centinaia gli adulti e i bambini morti per mancanza di cibo o di cure mediche. Se l’Arabia Saudita, oltre che a bombardare indiscriminatamente il popolo yemenita, non avesse impedito l’ingresso degli aiuti nel Paese, centinaia di vite si sarebbero potute salvare, ma questo per la comunità internazionale non è terrorismo e tantomeno sono crimini di guerra.

 
Gli attacchi sauditi contro le navi Unicef sono stati effettuati mentre una nave iraniana, con tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cibo e medicinali è diretta verso la città portuale yemenita di Hudaidah. Il mese scorso, l’aviazione saudita ha attaccato l’aeroporto di Sana’a per impedire l’atterraggio di due aerei civili iraniani carichi di aiuti sanitari e alimenti per il popolo yemenita. Johannes van der Klaauw, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per lo Yemen, ha dichiarato sabato scorso che l’Arabia Saudita sta ostruendo il flusso di aiuti umanitari in Yemen. Oltre a queste inutili dichiarazioni di circostanza, nessun atto concreto è stato intrapreso dall’Onu per fermare la brutale aggressione saudita contro lo Yemen. Solo ipocrisia e omertà. L’Arabia Saudita ha iniziato l’aggressione militare contro lo Yemen il 26 marzo scorso, senza un mandato delle Nazioni Unite. Gli attacchi aerei sauditi hanno causato al momento la morte di 3.979 yemeniti, la quasi totalità civili, mentre più di 6.887 sono rimasti feriti. Delle Nazioni Unite ancora nessun traccia.

Nessun commento:

Posta un commento