Fonte: Il faro sul mondo
Il canale televisivo
yemenita al-Masirah ha riferito che jet da combattimento sauditi
hanno lanciato tre attacchi aerei contro navi dell’Unicef, carichi
di aiuti umanitari diretti nella provincia yemenita nord-occidentale
di Saa’da. Durante il cessate il
fuoco, l’Unicef ha fornito assistenza alle persone colpite dai
bombardamenti sauditi in tutto il Paese, ma l’assistenza umanitaria
fornita non è stata sufficiente a far fronte alle esigenze di 26
milioni di persone ridotte alla fame, senza cibo, farmaci e beni di
prima necessità. Sono centinaia gli adulti e i bambini morti per
mancanza di cibo o di cure mediche. Se l’Arabia Saudita, oltre che
a bombardare indiscriminatamente il popolo yemenita, non avesse
impedito l’ingresso degli aiuti nel Paese, centinaia di vite si
sarebbero potute salvare, ma questo per la comunità internazionale
non è terrorismo e tantomeno sono crimini di guerra.
Gli attacchi sauditi
contro le navi Unicef sono stati effettuati mentre una nave iraniana,
con tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cibo e medicinali è
diretta verso la città portuale yemenita di Hudaidah. Il mese
scorso, l’aviazione saudita ha attaccato l’aeroporto di Sana’a
per impedire l’atterraggio di due aerei civili iraniani carichi di
aiuti sanitari e alimenti per il popolo yemenita. Johannes van der
Klaauw, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per lo Yemen,
ha dichiarato sabato scorso che l’Arabia Saudita sta ostruendo il
flusso di aiuti umanitari in Yemen. Oltre a queste inutili
dichiarazioni di circostanza, nessun atto concreto è stato
intrapreso dall’Onu per fermare la brutale aggressione saudita
contro lo Yemen. Solo ipocrisia e omertà. L’Arabia Saudita ha
iniziato l’aggressione militare contro lo Yemen il 26 marzo scorso,
senza un mandato delle Nazioni Unite. Gli attacchi aerei sauditi
hanno causato al momento la morte di 3.979 yemeniti, la quasi
totalità civili, mentre più di 6.887 sono rimasti feriti. Delle
Nazioni Unite ancora nessun traccia.
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