lunedì 25 maggio 2015

Offendere su Facebook può essere punito col carcere


Fonte: Today

La Cassazione ha deciso: chi offende sui social network rischia di finire in carcere. All’origine della sentenza, la separazione di una coppia culminata in una serie di insulti postati sul social network dall’ex marito nei confronti dell’ex moglie. Ne è nato un processo per diffamazione "con rimpallo tra giudice di pace e tribunale". Da decidere se la competenza è del primo, quindi rischio multa, o del secondo, con il carcere come pena massima. Il giudice di pace di Roma dichiarò la sua incompetenza ritenendo la diffamazione su Facebook "aggravata dal mezzo della pubblicità e quindi di competenza del tribunale". Ma qui il collegio ha accolto le argomentazioni dell’avvocato dell’ex marito, Gianluca Arrighi, stabilendo che "Fb non può essere paragonato a un blog o a un quotidiano online, visionabile da chiunque sulla rete, e che pertanto la competenza è del giudice di pace". Da qui la necessaria sentenza della Corte Suprema.

 
Ebbene, la decisione in Cassazione è storica:
"La diffamazione su Facebook deve essere considerata aggravata dal mezzo della pubblicità e pertanto la pena da applicare può essere il carcere".

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