Giacomo era un uomo
colto e amava frequentare conferenze. L'ultima a cui era stato lo
aveva deluso. Il relatore parlò di tutto fuorché del tema della conferenza: la
reincarnazione. Tuttavia, poiché a quanto si dice l'Universo va
incontro ai desideri delle persone che ad esso sono connesse, pochi giorni dopo Giacomo andò all'appuntamento con Anna,
che gli portò in dono un libro di Brian Weiss. Anna e Giacomo si
erano conosciuti su internet, ovviamente. E si erano piaciuti. Non
c'è niente di miracoloso nel fatto che lei gli regalasse proprio un
libro scritto dal dottore delle reincarnazioni, perché Giacomo
glielo aveva scritto, della conferenza a cui era stato,
dell'argomento che lo interessava, della sua delusione e che se ne
fosse venuto via prima della fine della serata. Ad Anna il libro era
piaciuto e siccome le aveva cambiato la vita, voleva che la cambiasse
anche al suo nuovo amico, passato, con quel primo appuntamento, dalla
vita virtuale a quella reale.
All'appuntamento, Anna
si presentò elegantissima, con un soprabito beige e pantaloni dello
stesso colore. Una camicetta, una collanina al collo e scarpe con
tacco poco alto. Giacomo si era presentato come uno straccione. O
meglio, aveva fatto di tutto per rendersi presentabile, ma i
risultati erano stati scarsi. Jeans macchiati e una camicia jeans che
aveva stirato il giorno prima, dopo anni che non faceva quel
particolare lavoro donnesco, ma le grinze sulla stoffa non erano
sparite del tutto.
Solo le scarpe da ginnastica erano nuove, avendo
rinunciato ad indossare quelle comode e lacere che usava
quotidianamente. Questi dettagli, benché gettino luce sulle
rispettive personalità, non c'entrano molto con la reincarnazione, a
meno che non immaginiamo che anche le scarpe da ginnastica possano
avere un'anima, ma né Giacomo, né Anna erano animisti fin a questo
punto. Servono solo a fotografare i personaggi di questo racconto che
seguirà i canoni classici dell'Eros & Thanatos solo a metà,
perché se i due soggetti scopriranno di amarsi, nessuno di essi alla
fine della storia morirà. Quindi i lettori dovranno accontentarsi.
Il loro comportamento fu simile a quello dei piccioni. Il maschio girava attorno alla femmina, gonfiando il petto. La femmina faceva l'indifferente e tirava dritto per la sua strada. Giacomo cercò di mettersi alla sinistra di Anna, mentre scendevano i gradini del sottopasso, visto che l'appuntamento si era avuto in stazione ed entrambi avevano preso il treno per incontrarsi a metà strada, ma anche Anna voleva mettersi alla sinistra di Giacomo e questo braccio di ferro durò tutta la giornata.
Mentre gli altri passeggeri, appena smontati dal treno, non videro altro che un uomo e una donna che si salutavano e scendevano le scale, Giacomo sentiva che la sua anima scodinzolava come un cane che rivede il padrone dopo tanto tempo. L'anima di Giacomo saltellava tutto attorno a quella di Anna, che non sembrava irritata da questo canino comportamento. Ed è strano perché Anna aveva otto gatti in casa e quindici in una colonia nei pressi e questo la poneva di diritto nella gloriosa categoria delle gattare. Del resto, Giacomo, uomo colto, razionalista e anche un tantino cinofilo, nella sua vita aveva sempre attratto attorno a sé i suoi opposti: le gattare, tutte amore e sentimento.
Pertanto, se
passeggiando per la città in fiore, in quel loro primo incontro,
vennero scoprendo le rispettive somiglianze caratteriali, le loro
anime denotavano almeno qualche elemento opposto, se non altro perché
proverbialmente cane e gatto non possono andare d'accordo. Ma forse,
le anime dei cani e dei gatti non seguono le regole dei loro corpi
sul pianeta Terra e non conoscono i proverbi. A questo punto,
verrebbe spontaneo chiedersi se Giacomo e Anna si fossero già
conosciuti in una vita precedente e provassero la gioia del
ritrovarsi dopo secoli di separazione. I cinesi, per riferirsi a
un'intesa perfetta tra uomo e donna, parlano di amore predestinato, e
anch'essi quindi danno a vedere di credere nel destino, benché i
cinesi siano una razza turanica inferiore a quella ariana e non ci si
possa fidare di loro.
Se viceversa, chiedersi se Anna e Giacomo si fossero conosciuti nel Medioevo o nell'età della pietra non dovesse venire spontaneo, come infatti al razionalista Giacomo non veniva, mi dispiace per i lettori ma questa domanda, spontanea o meno, dovrà essere posta alla loro gentile attenzione, giacché il tema di questo racconto, oltre a celebrare la gioia di due amanti, è quello della possibilità, eventualità, opportunità, verosimiglianza della metempsicosi, altrimenti conosciuta come trasmigrazione della anime. A Giacomo interessava enormemente sapere se la reincarnazione fosse suffragata da prove certe, e gli sarebbe dispiaciuto scoprire che la metempsicosi era in realtà solo psicosi.
Se viceversa, chiedersi se Anna e Giacomo si fossero conosciuti nel Medioevo o nell'età della pietra non dovesse venire spontaneo, come infatti al razionalista Giacomo non veniva, mi dispiace per i lettori ma questa domanda, spontanea o meno, dovrà essere posta alla loro gentile attenzione, giacché il tema di questo racconto, oltre a celebrare la gioia di due amanti, è quello della possibilità, eventualità, opportunità, verosimiglianza della metempsicosi, altrimenti conosciuta come trasmigrazione della anime. A Giacomo interessava enormemente sapere se la reincarnazione fosse suffragata da prove certe, e gli sarebbe dispiaciuto scoprire che la metempsicosi era in realtà solo psicosi.
Io vorrei soffermarmi
di più nella descrizione di ciò che fecero in giro per la città,
da una panchina all'altra e da un giardinetto all'altro i due
promessi fidanzati, ma io sono un narratore serio e mi devo occupare
d'altro, benché la parte relativa ai loro pomiciamenti, carezzamenti
e strusciamenti vari non sia del tutto disprezzabile dal punto di
vista letterario, ma, come detto, il dovere prima di tutto. Per il
d'annunziano piacere c'è sempre tempo. Indi per cui, salterò mio
malgrado la parte in rosa e concluderò questo raccontino in grigio,
con ciò che Giacomo imparò dal libro ricevuto in regalo, per lo
meno dalle sue prime pagine.
Brian Weiss su Wikipedia viene definito uno pseudoscienziato e questo a me sembra un po' offensivo. Se è laureato in medicina con specializzazione in psichiatria lo si deve dire e basta. Definirlo falso è un'opinione di chi ha compilato il testo di Wikipedia e mi sa di debunkeraggio. Dalla lettura delle prime pagine, comunque, si scopre che non esistono solo le ipnosi regressive di malanghiana memoria, ma anche le ipnosi progressive. Di modo che, se con quelle regressive, gli addotti di Malanga raccontano le loro avventure con gli alieni e i pazienti normali raccontano le vite precedenti ritornando nel passato, con le ipnosi progressive i soggetti s'inoltrano nel futuro, poiché l'anima è una sola, ma le vite sono molte. C'è stato un paziente che ha raccontato di essersi trovato in un luogo sulla Terra mille anni dal tempo presente e di avervi trovato persone felici, in un contesto paradisiaco, ma con la memoria collettiva di un cataclisma planetario, la qual cosa coincide con quanto si sa circa il nostro prossimo futuro poco divertente.
Ci sono però anche
cose che non coincidono. Che non quadrano. Per esempio c'è stata
una donna che sotto ipnosi ha raccontato di essere vissuta
nell'antico Egitto 1.900 anni prima di Cristo e di aver assistito
alla costruzione delle piramidi, ma noi sappiamo, e Graham Hancock lo
ha spiegato perfettamente, che le piramidi non furono costruite dagli
egizi, ma che essi le trovarono già fatte, essendo quei monumentali
e inquietanti manufatti molto più antichi di quanto gli archeologi
sono disposti a riconoscere. E dunque, la donna ipnotizzata deve
essersi basata sulle conoscenze apprese alle scuole elementari e il
dottor Weiss non ha sollevato obiezioni.
Altro esempio. Una
certa Victoria, sempre sotto ipnosi, ha detto di essere stata un
contadino ebreo vissuto in Palestina all'epoca di Gesù e di aver
addirittura incontrato il suo terapeuta, il dottor Weiss, nella
stessa epoca e nello stesso luogo nei panni di un nobile
aristocratico del luogo. La cosa sorprendente è che in precedenza
Brian Weiss aveva fatto un'autoipnosi per conto suo, scoprendo di
essere stato anche lui in Palestina nel corpo di un aristocratico
locale, ma alla sua paziente non lo aveva detto, per non
influenzarla, e quindi o Victoria gli aveva letto nel pensiero, o
qualche entità spirituale che ha accesso alle Cronache dell'Akasha
si divertiva a fare giochi di prestigio con il terapeuta e la sua
paziente, oppure, ancora, è tutto vero ciò che è stato
testimoniato e la reincarnazione esiste.
Il fatto che Victoria
descrivesse il colore della ricca veste portata dal nobile ebreo, che
secoli dopo sarebbe diventato uno psichiatra americano, aggiunge un
aspetto di misteriosa incredulità all'insieme della testimonianza,
già di per sé strabiliante. E quindi, ricapitolando, se escludiamo
che le anime possano passare da un corpo all'altro, attraversando i
millenni, non ci resta che partire da due sole ipotesi, a mo' di
spiegazione: la telepatia intercorrente fra esaminato ed esaminatore,
cioè fra l'ipnotizzato e l'ipnotizzatore, oppure l'interferenza da
parte di alieni-demoni nei confronti di particolari soggetti, scelti
fra i miliardi di esseri umani viventi su questo pianeta per motivi
che solo gli alieni-demoni conoscono.
Nel primo caso, si tratta di doti speciali in possesso di certe persone, ma che non influiscono sul resto della popolazione mondiale, rimanendo circoscritte agli ambulatori di psichiatria. Nel secondo caso, si tratta di entità che condividono con noi, benché invisibili, questa dimensione spaziotemporale, e se in alcuni casi le loro interferenze producono paura, nei casi analizzati dal dottor Weiss producono gioia e a volte anche guarigione. Victoria infatti, nel ventesimo secolo soffriva di mal di schiena perché nel primo secolo, quand'era un contadino ebreo, gli occupanti romani della Palestina lo avevano reso sciancato a forza di calci nella schiena. Con l'ipnosi di Brian Weiss, Victoria è guarita da quel disturbo, una volta presa coscienza di come se lo fosse procurato venti secoli prima.
Nel primo caso, si tratta di doti speciali in possesso di certe persone, ma che non influiscono sul resto della popolazione mondiale, rimanendo circoscritte agli ambulatori di psichiatria. Nel secondo caso, si tratta di entità che condividono con noi, benché invisibili, questa dimensione spaziotemporale, e se in alcuni casi le loro interferenze producono paura, nei casi analizzati dal dottor Weiss producono gioia e a volte anche guarigione. Victoria infatti, nel ventesimo secolo soffriva di mal di schiena perché nel primo secolo, quand'era un contadino ebreo, gli occupanti romani della Palestina lo avevano reso sciancato a forza di calci nella schiena. Con l'ipnosi di Brian Weiss, Victoria è guarita da quel disturbo, una volta presa coscienza di come se lo fosse procurato venti secoli prima.
Giacomo non era del
tutto convinto se credere o meno a questi racconti, ma mentre leggeva
la storia di come quel Gesù veniva condotto al supplizio sotto gli
occhi impotenti del contadino sciancato (Victoria) e del nobile ebreo
(Brian) gli veniva da piangere. E allora si è chiesto se per caso
non fosse stato presente anche lui a quella straziante esecuzione,
magari nei panni di Giuda Iscariota. Ma fu solo un attimo, un
momentaneo cedimento, perché il suo raziocinio, riportandolo alla
realtà, gli fece ricordare che Gesù non è mai esistito, se non
come personaggio protagonista di un quadruplice romanzo di successo.
La commozione che provò leggendo del supplizio patito sotto la
pesante trave dal Nazareno fu da lui spiegata come un normale
abbassamento notturno degli zuccheri, con relativa momentanea
depressione. Chiesto telefonicamente ad Anna se lei, dopo aver letto
il libro, aveva cominciato a credere nella reincarnazione, gli fu
risposto che, in quanto praticante buddista, lei non se la sentiva di
avvalorare la tesi della reincarnazione. E anche questa è una
faccenda da approfondire.
Infine, per gli amanti
del genere sentimentale, posso garantire che Anna e Giacomo
s'incontreranno ancora. Lui potrà scodinzolare di gioia in sua
presenza e lei gioire silenziosamente come fanno i gatti. Avranno un
secondo appuntamento poiché pare che le loro anime abbiano
socializzato con successo, in una turbinante corrispondenza di
amorosi sensi, dato che a volte, nel mondo misterioso della materia e
in quello ancora più arcano dello spirito, s'incontrano cani che
fanno amicizia con gatti.
Ma bene.
RispondiEliminaIo due giorni fa, erano le 23.00 circa, pensavo ad un libro di Weiss che ho a casa, che parla di reincarnazione, intenzionata a cercarlo e rileggerlo dopo anni, cercarlo col lanternino in quanto io ho una stanza che fa da libreria zeppa di volumi.
Una babele, dove prima di trovare quello che cerchi, campa cavallo.
E tu oggi citi Weiss.
Due son le cose:
o tu pensavi a Weiss già da prima e io ti ho letto nel pensiero due giorni fa, o tu hai captato che io pensavo a Weiss, e lo citi oggi.
Erba Gatta.
P.S. il libro l'ho trovato stamane, dopo il tuo articolo, SUBITO.
Finché non me lo regalavano, non sapevo neanche che un tale Brian Weiss esistesse, ma, facendo mente locale, poiché mi è stato regalato mercoledì mattina, la sera verso le 23.00, se non ricordo male, avevo già cominciato a leggerlo. Quindi è possibilissimo che tu, se hai doti di sensitiva, abbia captato i miei pensieri mentre leggevo l'introduzione di quel libro.
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