Fonte: Luca Bonvicini
Il 3 aprile 1993, Tom
Worby, 15 anni, era alla sua prima protesta contro la caccia alla
volpe. Dopo una fruttuosa giornata di sabotaggio, la caccia era
finita ed i sabotatori stavano andando via. Ad un certo punto un
furgone dietro di loro accelera ed i sabotatori si buttano al lato
della strada. La giacca di Tom rimase impigliata ad uno degli
specchietti del furgone che lo trascinò per un po', finché lui non
riuscì ad arrampicarsi sul gradino del furgone. Il furgone non si
fermò mai, nemmeno quando Tom si mise a dare colpi al finestrino.
Ad un certo punto Tom perse la presa e cadde, rimanendo schiacciato dalle ruote del furgone. Le ruote del furgone gli fracassarono la testa, morì quasi istantaneamente. I sabotatori hanno cercato di aiutare Worby, chiedendo aiuto. Alcuni cacciatori vicino ridevano e inneggiavano al gesto come una "vittoria". Sono anche riusciti a minacciare ancora una volta i sabotatori che esprimevano l'urgenza di chiamare un'ambulanza. Alla fine, un poliziotto che era stato presente, ha chiamato un'ambulanza. Worby è morto prima che arrivasse il soccorso. Nessuna azione è stata presa contro il conducente, 53 anni, il cacciatore Alan Ball. RIP piccolo grande angelo... Per chi ancora resiste, per chi ancora combatte.
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