mercoledì 13 maggio 2015

Una consapevolezza di recente acquisizione


Testo di Chiara Gagnarli

Bocciata la nostra proposta di escludere dagli appalti delle mense pubbliche di istituti scolastici, nonché dai distributori automatici in essi collocati, le ditte che forniscono prodotti a base di olio di palma. Dal 13 dicembre milioni di consumatori italiani ed europei ne hanno scoperto la presenza in migliaia di prodotti alimentari, fino a oggi camuffata dietro la scritta “olii e grassi vegetali”. L’ampio utilizzo di questa materia prima è dovuto sia al costo estremamente basso, sia al fatto di avere caratteristiche simili al burro. Ma la sua produzione è correlata alla rapina delle terre, alla deforestazione di aree boschive, alla devastazione degli “habitat” naturali per lasciare spazio alle monocolture come quelle della palma da olio. Queste operazioni comportano gravi violazioni dei diritti umani, l’eliminazione della sovranità alimentare e la riduzione della biodiversità.  Secondo molti i nutrizionisti inoltre l’assunzione giornaliera di dosi elevate di questo ingrediente può risultare dannosa per la salute a causa della presenza dei grassi saturi, e visto che l'olio di palma si trova nella maggior parte degli alimenti trasformati, soprattutto in quelli più consumati dai giovani, dovremmo almeno cercare di limitarne l’assunzione nei bambini che sono i più esposti.

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