Fonte: La Fucina
Negli
allevamenti italiani di pollame non si butta via niente. Una volta
tolti filetto, petto e cosce tutto quello che resta dei polli, ovvero
gli scarti della lavorazione, vengono tritati e impastati per
ottenere la cosiddetta “carne
separata meccanicamente“. Nella fattispecie
questo composto è formato da tutti gli scarti
delle carcasse dei polli,
le quali vengono ulteriormente elaborate per poter estrarre tutto
quello che resta attaccato alle ossa. Sono numerose le volte in cui
vengono triturate anche ossa e cartilagini, arrivando così a
produrre un impasto malleabile che si presta a diversi utilizzi:
dai wurstel alle cotolette,
dagli hamburger fino
al ripieno dei tortellini.
Il regolamento europeo
sull’etichettatura dei prodotti alimentari non obbliga le aziende
a specificare l’origine delle carni trasformate. Quindi i
consumatori non sapranno mai la reale provenienza di quel prodotto. La carne separata
meccanicamente spesso è lavata, nella ultima fase della lavorazione,
con una soluzione di
ammoniaca per
eliminare totalmente il gusto e in un secondo momento gli viene dato
un sapore artificiale per renderla più appetibile rispetto al pollo. Tutti i prodotti che
ne fuoriescono, cordon bleu, cotolette, wurstel, il ripieno dei
tortellini, sono ad alto contenuto di sodio, di grassi e per nulla
sani.
[N.d.R. Articolo segnalato da Francesco Spizzirri]
[N.d.R. Articolo segnalato da Francesco Spizzirri]
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