Testo di Angela De Re
Sono ancora tanti i
circhi che hanno come principale attrazione il domatore con le belve
o altre attrazioni che coinvolgono animali. Molte volte questi
animali sono importati illegalmente e molti di essi vengono poi
confiscati dalle Forze dell'Ordine e ospitati in zoo comunali. Gli
animali sono tanto carini da vedere, certo, gli elefantini, gli orsi,
i leoncini, le tigri, sono proprio animali che vale la pena ammirare,
ma quanti si soffermano a pensare che loro forse non sono altrettanto
contenti di dare spettacolo e di passare la vita in gabbie anguste?
Si portano volentieri i bambini al circo, anche perché attraverso di esso possono vedere animali altrimenti inaccessibili. Ma lo spettacolo di animali in gabbia, lontani dal loro ambiente e dai loro comportamenti naturali, difficilmente può essere proposto come "didattico", specialmente per i bambini. Al contrario, fa vedere una realtà fasulla, e lungi dall'essere formativo è diseducativo e, per di più, infinitamente triste. L'animale da circo deve diventare un automa, non può permettersi di sfidare il padrone o fare un passo falso. L'animale che commette il minimo errore imparerà a ubbidire nel modo più duro possibile. Le punizioni saranno esemplari, impossibile dimenticarle. Alcuni non imparano mai, la loro volontà non può essere piegata, così muoiono per le ferite o semplicemente per inedia perché sono talmente disperati e rassegnati che non riescono più a mangiare. Nel lungo periodo è necessario, per piegare la volontà di un animale, anche togliergli acqua e cibo. "Alla lunga" - ha affermato un domatore - "devono assecondare l'uomo o morire". Alcuni, forse i più fortunati, scelgono la morte.
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