Testo di Bernardo Mattiucci
Penso con tutta
sincerità che a tutto c'è un limite, oltre il quale chiunque, che
non sia uno sciocco, possa decidere di abbandonare l'idea, peraltro
giustissima, dell'integrazione per
abbracciare quella della repressione. Non si tratta di razzismo, ma
di difesa dei propri ideali, delle proprie leggi e dei propri cittadini. I ROM hanno
abbondantemente e deliberatamente dimostrato che non hanno alcuna
intenzione di perseguire le vie dell'integrazione. Loro vivo in quel
modo, violando qualsiasi legge e fregandosene abbondantemente e
deliberatamente degli altri. Vivono sfruttando il prossimo,
derubandolo di ogni bene, infischiandosene delle leggi delle nazioni
nelle quali vivono senza pagare tasse, servizi e quant'altro. Tutto questo, in
qualsiasi nazione civile, si chiama "vivere nel crimine". E
sempre in queste nazioni civili, chi vive nel crimine, delinque.
Pertanto va punito secondo le leggi della nazione.
Qui non si tratta di
uno o due teppistelli da 4 soldi. Qui si tratta di un'intera "etnia"
che fa quadrato intorno ai propri membri, difendendoli a spada
tratta. Pertanto l'intera etnia ROM è responsabile dell'ennesima
tragedia. E come tale deve pagare. Non è razzismo, sia
ben chiaro. Ma nessun ROM permetterebbe a qualsivoglia italiano, di
sopravvivere o almeno di non essere punito per un crimine simile. Non è mia intenzione
dar vita a sterili polemiche.... ma di ribadire il concetto che
migliaia di anni di evoluzione non possono sparire da un momento
all'altro solo perché i politici italiani non hanno le palle di
governare e si limitano ad elemosinare un po di potere in cambio di
corresponsabilità in crimini simili.
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