Testo di Fabrizio Belloni
Il
presidente della Repubblica, il “savoiardo” Giorgio, ex comunista migliorista,
ex Camicia Nera, ex GUF (Gruppi Universitari Fascisti), ex filo Nazista e
sostenitore dell’attacco di Adolfo al mugico Stalin (“dobbiamo tendere oggi, a
lato dell’eroico alleato Germanico, contro l’Unione sovietica, in una lotta di
civiltà”. Giornale degli Universitari Fascisti, Bologna 1941) ha spadellato.
Avvicinandosi
la data delle elezioni europee, ed evidentemente atterrito dai sondaggi che il
Vicinale gli passa, ha pensato bene di fare una “marchetta” politica a favore
del….sistema, a favore di “questa Europa”. Ha preso una netta posizione sia
contro l’astensionismo, sia contro i cosiddetti “antieuropeisti”.
Che
a votare ci andrà meno del 50% penso sia previsione facile e verosimile.
Inoltre,
della metà scarsa dei votanti, molti voteranno per forze politiche dichiaratamente anti euro, se
non esplicitamente addirittura anti Unione Europea.
Ma
non solo: tutti sanno che la tendenza italiana è solo una delle situazioni
preoccupanti per “lorsignori”. In Francia, in Germania, in Ungheria, in
Danimarca, addirittura nell’esosa e come sempre approfittatrice Inghilterra,
per non parlare di Grecia, Spagna e d ancora altri, si vanno affermando con
crescente favore popolare movimenti che sono dichiaratamente “ANTI”.
Sia
ben chiaro: l’astensionismo è un messaggio politico chiaro e preciso: quello
che il panorama politico offre non riscuote il mio favore, il mio consenso, e
pertanto vi mando tutti a quel paese (eufemismo per rispetto delle signore). E’
ben vero che la Costituzione definisce il voto “diritto e dovere” del
cittadino. Ma che vuol dire? Anche il Codice Penale vieta il furto, la
concussione, la corruzione, l’appropriazione indebita, e l’arraffo di pubblico
denaro. Eppure esistono Montecitorio e Palazzo Madama.
E
quando l’astensionismo è reiterato e crescente, non è accidia o pigrizia. E’ un
messaggio di grandissimo peso politico. Personalmente, sforzandomi di
traguardare i messaggi, sono convinto che sia la fine del sistema. Spumante per
tutti!
Inoltre
il “savoiardo” si permette, lui che dovrebbe essere il presidente di tutti gli
Italiani, di discriminare le forze politiche dividendole in buone e cattive.
Anti euro e anti questa Europa, dietro la lavagna e niente merenda!
Bellissima
figura super partes, ieratica immagine di difensore della “loro” democrazia,
sublime sussunzione dell’essenza della democrazia, uguale per tutti.
Se
poi pensiamo che il Parlamento lo ha giudicato ed eletto quale migliore di
tutti, ci rendiamo conto dello stato dell’arte. Se lui è il migliore, chissà
gli altri!
Ma,
ancora una volta, stupirsi non ha senso: è nella natura del sistema
democratico, del sistema di quella immensa mistificazione storico-giuridica che
sono le elezioni, arrivare a punti di bassezza concorrenti alla Fossa delle
Marianne. Non può non essere così. E quello che irrita è che “loro” lo sanno
benissimo, e ci sguazzano, imperterriti e protervi. Fin che dura……
Dopo
il 25 maggio ci divertiremo.
Coraggio,
la va a pochi!
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