mercoledì 2 luglio 2014

Il suo scopo è addolcire la pillola

 
Fonte: L'Officina

Testo di Giorgio Maria Cambiè

Ho visto per la prima volta Renzi all'assemblea dell'Associazione Industriali di Verona. L'impressione fu quella di un ottimo attore. “Vedremo cosa saprà fare quando sarà al governo” commentai con un amico. Adesso al governo ce l'abbiamo e possiamo vedere cosa è capace di combinare: molte promesse ma scarsi risultati pratici e soprattutto aumenti indiscriminati delle tasse. Vuole probabilmente seguire il consiglio che Guido da Montefeltro diede al papa, cosa che il compaesano di Renzi,  Dante, dice gli sia costato la caduta all'inferno: “ Lunga promessa  con l'attender corto”.  Sta di fatto che l'unico risultato visibile sino ad oggi è l'aumento di ogni tipo di imposta e balzello.


Adesso ci si mette anche la Rai, somministratrice di programmi da vomito strapagati ad attori cialtroncelli, con l'obbligo di corrispondere  una tassa (per pudore la chiama canone) qualora si possieda uno o più apparecchi “atti  o adattabili alla ricezione delle trasmissioni”. Questo significa che se qualcuno possiede un computer oppure un telefonino moderno che può essere collegato ad Internet dovrà pagare il nuovo balzello che non si preannuncia molto lieve in quanto comincia da € 400.
E' evidente che vengono puniti tutti coloro che si sono informatizzati nel lavoro e vengono  scoraggiati coloro che vedrebbero nella modernità qualcosa per migliorare quanto stanno facendo. Si tratta di una nuova rapina assurda fatta passare sottobanco dalla Rai per poter pagare quanto il governo le chiede e per poter continuare a strapagare i programmi demenziali della Littizzetto&c. 

Va da sé che i proprietari dei computers neanche si sognano di andare a guardare la spazzatura della Rai, mentre adoperano i loro apparecchi per il lavoro. Lo stesso dicasi per i telefonini e i monitor di videosorveglianza. Quindi vediamo come la Rai oltre ad essere un carrozzone mangiasoldi sia  anche un ostacolo alla modernità.
C'è già una piccola tassa assurda in questo settore: la tassa sulle chiavette di memoria. In questo caso il pretesto è  che le chiavette  “possono essere adoperate” per registrare della musica coperta da copyright. Qui l'ente è la  SIAE, altro carrozzone che starebbe bene chiuso.
Domandina: stanno venendo fuori i Google glasses, gli occhiali che sono dei computer e  ricevitori di internet. Tasseranno anche quelli?  E tasseranno qualsiasi innovazione tecnologica?

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