mercoledì 2 luglio 2014

Le memorie di un innamorato del Madagascar

 
Testo di Francesco Spizzirri (in foto)

Non amo particolarmente gli Stati Uniti: non amo le loro carceri, la mancanza di un sistema pensionistico pubblico valido, la mancanza di un'assistenza pubblica e medica demandata a donazioni private. Penso che molte parti della provincia siano simili al terzo mondo con in più il confronto con la ricchezza molto vicina ma inafferrabile, come ho visto in Louisiana. Tolto questo sto diventando troppo vecchio per giudicare ed odiare. Accetto tutto e non mi pongo il problema di cambiare qualcosa, tanto la vita va al contrario di come deve andare e il progresso forsennato guidato da internet, la locomotiva che si schianterà con tutti i vagoni, porterà ad un'era futura di sofferenza sia fisica che psicologica, dove la tranquillità interiore sarà un ricordo come il Buondì che compravamo prima di andare a scuola. Ho viaggiato prima di internet (e prima dell'invasione dei prodotti cinesi, che hanno viaggiato insieme a internet) e dopo internet. Quello che vedevo prima era la tranquillità, quello che ho visto dopo  è la confusione e l'incapacità delle persone di seguire una linea nella loro vita. 


Comunque posso dire che gli Stati Uniti non hanno mai avuto interessi e influenza in Madagascar, ma hanno portato un grande aiuto disinteressato. Oltre al Principato di Monaco di cui non si parla mai, che ha realizzato, senza farsi nessuna pubblicità, molti pozzi per l'acqua nelle parti più sperdute della brousse. Prima sono arrivati i preservativi, dono del Governo Americano al costo di 1000 franchi l'uno, circa 200 lire, adesso 1/15esimo di euro, che forse hanno salvato il Madagascar dall'AIDS. Una volta 1000 franchi erano soldi, era il costo di una baguette e la mancia era di 2000 fmg, adesso sono niente, insieme è arrivata la pillola anticoncezionale sempre a 1000 franchi. 
Per i costumi sessuali molto liberi dei malgasci che nel profondo non hanno tradito la loro anima animista, nonostante apparentemente siano molto cattolici, è stato molto. 

Voglio ricordare quello che mi disse,  una delle prime volte che sono andato in Madagascar, un italiano espatriato per motivi poco chiari, innominabile, se si vuole tornare tranquillamente, che conosce bene anche Roberto, e che si diceva non potesse  ritornare in Italia: "In Madagascar non esistono i casini perché fallirebbero". In effetti non esistono protettori, le ragazze sono libere di prostituirsi come e quando vogliono e non sono discriminate rispetto alle altre persone.

Io penso che la povertà del Madagascar sia dovuta anche a questo, accettano tutto quello che succede, nel bene e nel male, come se fosse la normalità. Ricordo che durante la guerra del gennaio 2008 a Tamatave c'era il coprifuoco, così le prostitute sono andate dalla polizia dicendo che non potevano lavorare e la polizia ha tolto il coprifuoco. Però a qualcuno i soldi, alcune prostitute, li danno, e questi sono i Jombilo. Non so se esistono ancora, ma sono cose tra malgasci in cui i Vazaha non possono entrare. Ne parlerò un altra volta.

Ritornando agli Stati Uniti, da circa tre anni ci sono  i medicamenti di Bill Gates, il test per la malaria, il test per il diabete a 2000 ariary, i vecchi 10.000 franchi, circa 1 kilo e mezzo di riso (una volta tutto era rapportato al prezzo di un chilo di riso) e la cura, veramente efficace, contro la malaria a 10.000 ariary, i vecchi 50.000 franchi (circa 3,3 euro). Quando mi è capitato io li ho pagati ma per i malgasci possono essere gratuiti. La scomparsa della malaria non può essere fatta con il  risanamento delle zone paludose, perchè le zanzare che la portano le trovi ad Antananarivo con 8 gradi di temperatura, come a St Marie,  sulle spiagge bellissime, una volta, di Ile aux Nates e a Nosy be. 

In più esistono 6 forme di malaria, la più pericolosa è quella falcipera, la malaria cerebrale che uccide in breve tempo ed era endemica proprio dell'isola di St. Marie e che si sta estendendo a tutto il Madagascar. Adesso si cura come un'influenza. Ringraziamo Bill Gates, gli americani e non chiediamo altro. Una volta di malaria si moriva e la paura delle madri era che si ammalassero i bambini prima dei cinque anni, perché al di sotto di questa età non avevano scampo. Adesso i pericoli reali sono la Dengue e la Chikungunya ben più pericolose della malaria, che arrivano ciclicamente e provocano morti anche alla Reunion dove gli ospedali sono a livello europeo. In più, mentre le ricadute della malaria non si aggravano, le seconde infezioni di Dengue e Chikungunya sono devastanti.
Ricordo l'unica volta che ho visto triste il mio grande amico Marcello, (Marcello, quanto mi manchi!), era ritornato in Madagascar dopo tre mesi e la sua amica era morta di malaria a Majunga. E' successa anche a me, con una mia amica da dieci anni, una cosa simile. Si chiamava Solange. Di Marcello e  Solange parlerò un'altra volta.

Nessun commento:

Posta un commento