mercoledì 16 luglio 2014

Più pericolosa della malaria



Testo di Francesco Spizzirri

Una buona notizia. Con tutti i limiti illustrati nel seguente articolo, è stato trovato un vaccino per la Dengue. Quando c'è stata la prima grande ondata in Madagascar qualche anno fa, che io conosca, ha fatto numerosi morti, come pure alla Reunion, dove ci sono state molte vittime tra gli anziani. E la Reunion, piccola isola francese di fronte a Tamatave, ha un sistema sanitario europeo. Anche recentemente sembra ci sia stata un'epidemia nella brousse profonda di Fenerife est e Mananara nord, che ha causato morti. La distanza dalle città,  le difficoltà di collegamento e una sanità limitata hanno impedito qualsiasi forma d’intervento, tanto che un uomo, partito dal villaggio per cercare aiuto, al ritorno ha trovato tutta la famiglia morta. Poi non se n’è saputo più niente. Devo dire comunque che il sistema sanitario sta migliorando, con la disordinata crescita economica del Madagascar. 


A Tamatave il nuovo ospedale si presenta come una struttura moderna, anche se sicuramente molto lontana dai nostri standard. In più, che io sappia, sicuramente c'e molto di più: ci sono la collaborazione tra l'ospedale di Pavia e un ospedale di Tanà per la trasmissione delle lastre per le diagnosi, nonché la collaborazione con un ospedale di Mumbai per la cura gratuita di alcuni tumori, quest'ultima ancora limitata ma in espansione. In più arrivano molti farmaci indiani di qualità, compreso il Viagra, Chalis, ecc. a prezzi ridicoli rispetto ai costi dei farmaci europei perché l'India non rispetta i brevetti internazionali.

Io ho fatto un'esperienza personale per una grave infezione ad un piede, curata negli ospedali malgasci, che racconterò, e ho capito ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, la fortuna di appartenere al Primo Mondo e di potervi ritornare quando volevo. Ritornando alla Dengue, parlo della mia esperienza personale. Qualche anno fa è stato colpito Marcello, e Marcello è una roccia, perché per andare in Madagascar al di fuori degli itinerari turistici, devi essere una roccia e soprattutto avere uno stomaco forte per quello che mangi e soprattutto per quello che vedi. 

L'ha presa a Morondava e così mi ha spiegato il decorso della malattia. La prima settimana ha avuto dolori forti alle articolazioni che gli impedivano di muoversi, poi, per due mesi, ha fatto la convalescenza perché la malattia ti toglie completamente le forze, che riacquisti molto lentamente. Comunque lui l'ha curata stando in albergo e in qualche modo ne è uscito. Il pericolo della Dengue, e ricordiamolo anche della Chikungunya, simile ma non identica, è la reinfezione perché porta conseguenze gravi, al contrario della malaria che dà una sorta d’immunità. Ho studiato all'università "Filosofia della Medicina". Quello che mi è rimasto impresso è che "le malattie non si possono debellare perché alla scomparsa di una ne sorge un'altra completamente nuova".
Questo mio scritto non ha la pretesa di avere una valenza scientifica, tutt'altro. E' solo la mia esperienza di strada. Per quanto riguarda la sperimentazione sui bambini lascio il commento a Roberto. Io non vedo più niente e non giudico più niente.

Articolo del Corriere della Sera

Un candidato vaccino contro la dengue ha raggiunto con successo la fase 3 di sviluppo clinico, dimostrando di garantire una protezione moderata (56%) contro la malattia nei bambini asiatici, secondo una nuova ricerca pubblicata su The Lancet. Si tratta dunque del prodotto più promettente al mondo, avendo raggiunto con buoni risultati l’ultimo step di sperimentazione. La dengue è una malattia trasmessa dalle zanzare che infetta circa 390 milioni di persone ogni anno, di cui circa 96 milioni soffrono di infezione sintomatica. L’Oms stima che l’impatto globale della dengue sia aumentato di 30 volte negli ultimi 50 anni, con oltre la metà della popolazione mondiale a rischio di contrarre la malattia. Attualmente non è disponibile alcun vaccino autorizzato per trattare o prevenire la febbre di dengue e gli sforzi per svilupparne uno sono stati complicati dal fatto che è causata da 4 virus distinti, e un vaccino deve comprendere tutti e quattro i sierotipi. Il nuovo trial di fase 3 ha avuto luogo in zone dove la dengue è endemica in 5 Paesi dell’Asia, una regione su cui pesa oltre il 70% del carico globale della malattia.

Lo studio ha coinvolto 10.275 bambini sani di età compresa tra 2 e 14 anni, che sono stati assegnati in modo casuale al gruppo che ha ricevuto 3 iniezioni del vaccino Cyd-Tdv (6.851) o un placebo (3.424) a 0, 6 e 12 mesi. I bimbi sono poi stati seguiti per un massimo di 2 anni. I ricercatori hanno registrato 250 casi di dengue a distanza di 28 giorni dopo la terza iniezione - 117 nel gruppo vaccinato e 133 nel gruppo placebo - dimostrando un’efficacia protettiva complessiva del 56,5%. Il vaccino ha anche mostrato l’88,5% di efficacia dopo 3 dosi contro la forma più grave della malattia, quella emorragica, che porta a ricovero oltre mezzo milione di persone (soprattutto bambini) ogni anno, e il 67% di protezione contro l’ospedalizzazione associata alla malattia. I ricercatori hanno anche evidenziato che il vaccino ha dato una protezione bassa (35%) contro il virus Denv 2, ma di oltre il 75% contro il Denv 3 e 4, e del 50% contro il Denv 1. Il vaccino è stato generalmente ben tollerato: è stato segnalato un totale di 647 eventi avversi, 402 (il 62%) nel gruppo vaccinato e 245 (il 38%) nel gruppo placebo. Secondo l’autrice principale della sperimentazione, Maria Rosario Capeding del Research Institute for Tropical Medicine nelle Filippine, «i risultati indicano che la vaccinazione con Cyd-Tdv può ridurre l’incidenza dell’infezione da dengue sintomatica di oltre la metà e soprattutto diminuire i casi di malattia in forma grave e i ricoveri. Questo candidato vaccino ha il potenziale di avere un impatto significativo sulla salute pubblica in considerazione dell’elevato carico di malattia nei Paesi endemici.

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