Fonte: Il fatto quotidiano
L’ordinanza del sindaco vietava i botti di Capodanno dal 29
dicembre alla mezzanotte del 1 gennaio. Ma il Tar del Lazio ha
accolto il ricorso dell’Associazione Pirotecnica Italiana e ha
deciso di sospendere il provvedimento di Virginia Raggi. Fissata per
il 25 gennaio una camera di consiglio per il 25 gennaio per discutere
nel merito la questione. L’ordinanza – la 145 del 22 dicembre -prevedeva il “divieto
assoluto” di “usare materiale esplodente, utilizzare fuochi
artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici” e
di “usare materiale esplodente anche ‘declassificato’ a meno di
200 metri dai centri abitati, dalle persone e dagli animali“.
“L’inosservanza degli obblighi e dei divieti”, continuava
l’ordinanza, “comporterà l’applicazione della sanzione
amministrativa pecuniaria a partire da 25 euro fino a 500 euro oltre
al sequestro amministrativo”.
Secondo il testo, inoltre, “sussiste l’urgente necessità di
adottare misure idonee a garantire l’incolumità pubblica, la
sicurezza urbana, la protezione degli animali e assicurare le
necessarie attività di prevenzione attraverso la limitazione
dell’uso dei botti e dei fuochi di artificio sul territorio
comunale”. “Ci auguriamo – ha detto il presidente del sindacato Nazionale
operatori pirotecnici Pierdaniele Friscira – che la sospensione
dell’ordinanza sia un monito per i sindaci italiani che hanno
emesso ordinanze copia e incolla, vietando qualsiasi prodotto, anche
quelli con la certificazione Ue e che quindi avevano superato il test
di impatto ambientale e quindi la normale soglia di tollerabilità
umana e animale”. Per Friscira “per ignoranza o buona fede hanno
messo tutto dentro un calderone. Sappiamo che ci sono persone che
abusano di prodotti che non hanno nulla a che fare con la pirotecnica
legale ma fare ordinanze sbagliate aumenta il mercato clandestino e
questo disorienta anche il cittadino”.
“L’ennesima figuraccia collezionata dalla Raggi sulla vicenda
dei fuochi di Capodanno rischia di portare seri danni alla già magre
casse capitolina. Oltre al merito del divieto che è apparso subito
grottesco e inopportuno il Tar – scrivono in una nota congiunta gli
esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e
Federico Guidi e Lavinia Mennuni componenti dell’esecutivo romano –
ha eccepito anche l’incredibile pasticcio formale e procedurale che
ha accompagnato questa altrettanto incredibile ordinanza di divieto e
che rischia di essere pagata assai cara dai romani con il probabile
accoglimento di una milionaria richiesta di danni da parte dei
produttori di fuochi e petardi. Basti pensare che l’ordinanza
firmata dalla sindaca pur trattando di ‘incolumità pubblica e la
sicurezza urbana’, non è mai stata inviata al prefetto di Roma.
Così la massima carica in materia di gestione dell’ordine pubblico
non ha potuto esprimere nessun parere su un atto particolarmente
restrittivo. Un rilievo formale che sottolinea ancora una volta il
pressapochismo e la superficialità dell’amministrazione Raggi e
che rischia di facilitare il risarcimento danni dei produttori di
fuochi legali che parlano di mancati incassi di vari milioni di euro.
Se mai venisse accolta tale richiesta di risarcimento danni sarebbero
dunque tutti i romani a pagare per le inopportune decisioni della
Raggi. In tal caso non potremmo non denunciare alla magistratura
contabile il comportamento grottesco di una sindaca che non fa nulla
ma che quando fa sbaglia pesantemente”.
Nessun commento:
Posta un commento