giovedì 8 dicembre 2016

Polli da spennare, ad ogni latitudine


Il valore di un articolo che parli delle miserie umane consiste nel fatto che il lettore può, volendo, schivare rischi, pericoli e altri contrattempi, traendo insegnamento da quanto espostovi. Metto subito quindi le mani avanti dicendo che non è mia intenzione descrivere sistematicamente i lati negativi del popolo malgascio, ma quelli con cui i vazaha devono aver a che fare, come quando nel mio caso intendono chiedere il permesso di lungo soggiorno. La burocrazia, è scontato, è un male inevitabile, la corruzione con cui bisogna “ungere le ruote” dei funzionari, lo è altrettanto. Tuttavia, se è scontato che si debba rilasciare mance a destra e a manca, si notano due tipi di funzionari corrotti: quelli che si prendono a cuore le vostre pratiche e quelli che se ne fregano di voi. Per fortuna, a noi è capitata Francine, una funzionaria della prefettura di Tulear che ha fatto diligentemente ciò che doveva fare per noi, cioè preparare le carte da portare al ministero degli interni nella capitale, prendendosi la modica cifra di 80.000 ariary, di cui solo 30.000 come mancia per lei, meno di 10 euro.




Un capitolo diverso meritano le banche. C’è stata per esempio la BFV, francese, che se ne frega delle leggi del governo malgascio, viaggia per conto suo e rifiuta di aprire conti agli stranieri a meno che non dimostrino di avere un lavoro in Madagascar. Siccome non ho un lavoro né in Madagascar, né in Italia, abbiamo dovuto rivolgerci a un’altra banca, dal momento che è il governo malgascio che mi chiede, se voglio avere la Carta di Residente, l’apertura di un conto bancario. Io ne avrei fatto volentieri a meno.




Ci siamo rivolti alla BNI, anch’essa francese, che mi aveva fissato un appuntamento per il 12 dicembre, ma siccome non potevamo aspettare, e il rischio che ci dessero la stessa risposta della BFV non era da scartare, ci siamo rivolti alla Accès Banque, malgascia. Qui è successa una cosa paradossale. Il ragazzo con cui abbiamo parlato, un cretino di prima categoria, per aprire un conto voleva che gli fornissimo la Carta di Residente e a nulla è servito spiegargli che era proprio perché volevamo chiedere al ministero degli interni un tale documento che ci serviva aprire un conto in banca, uno qualunque. Lo stolto e incompetente funzionario è stato irremovibile e nel suo caso si può applicare il principio: “Quando la merda monta a scanno, o che puzza o che fa danno”. Lui ha fatto perdere un cliente alla sua banca. Non che sia stata una grande perdita, visto i rapporti non idilliaci tra me e le banche, ma lui non poteva saperlo.





Alla fine, ultima spiaggia, ci siamo rivolti alla Bank of Africa, di cui sono stato cliente anni fa. L’ho tenuta per ultima perché è famosa per le sue lunghe code, con gente che si posiziona prima dell’apertura degli sportelli fino sul marciapiede all’esterno dell’edificio. Dopo snervanti attese, e la compilazione di tutti i documenti richiesti da parte di un lentissimo funzionario, il conto era aperto. A quel punto è cominciato il meccanismo del “koly koly”, ovvero della richiesta di tangenti. Per avere un attestato di apertura del conto, da unire agli altri documenti per il ministero degli interni, abbiamo dovuto fare domanda. Anzi, ce l’ha fatta, in francese, la gentilissima Francine. Il direttore della banca non c’era mai e l’attestato non poteva essere firmato, quindi abbiamo dovuto tornare più volte. Alla fine, è stata Tina stessa a promettere una mancia se il nostro documento ci veniva rilasciato in tempi brevi, altrimenti se la prendono comoda e per avere una cosa che mi spetta, potrebbero volerci anche delle settimane. Il meccanismo è semplice: lasciano passare del tempo, accampando pretesti, così da costringere il cliente, suo malgrado, a ricorrere al pagamento illecito di piccole tangenti. Che i clienti delle banche siano polli da spennare, se da noi è più sfumato, qui è evidentissimo.


2 commenti:

  1. Risposte
    1. Più grande ancora Tina, oggi, che è riuscita a fregare i funzionari della banca. Ieri gli aveva promesso una mancia se ci facevano l'attestato di apertura del conto, che sarebbe stato gratuito e dovuto, e oggi è uscita....senza pagare! Così imparano!


      Mi sono complimentato con lei. Io non ci sarei riuscito.

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