Testo di Gianluca Esposito
Trovo le vacanze di Natale dannose, macchiate di falsità e
codardia. Non vi farò gli auguri ma vi dedicherò qualche parola. Pensate.
Persone che non si sentono per 364 giorni, o 362 se si sono fatte
gli auguri di compleanno, o pochi meno se ci sono stati funerali di
un conoscente in comune morto, che si fanno gli auguri con un
messaggio che si sa, si invia a tutta la rubrica, privo di ogni reale
emozione o ricerca di un vero contatto. "Adulti" spinti al consumismo ossessivo perché "non
si può non fare un regalo a cugini, zii, parenti ed amici vari, sai
che figura", palesando dunque un non interesse per questi, ma
una sola ricerca di apparenza, per non volersi macchiare di una
possibile presa di responsabilità nel seguire il proprio buonsenso e
rischiare, dunque, di uscire dagli schemi sociali, regali, peraltro,
quasi sempre inutili, probabilmente prodotti da sfruttamento minorile
o da lavoratori sottopagati, consumando inutilmente risorse preziose.
Bambini che crescono con la credenza di dover ricevere regali
materiali per essere felici a Natale, ed inconsciamente nasce in
loro, abituati così fin da piccoli, la sensazione che nella vita
dovranno cercare e donare piacere materiale, al posto dell'amore
dei/per i propri genitori o amici o persone di tutto il mondo
(persona è colei che ha personalità, sia essa umana o animale o
vivente), persone, madre e padre, quasi sempre assenti perché
lavoratori, stanchi della propria vita che, sentendosi in colpa per
l'assenza, tornano a casa con caramelle o "pensierini" per
i "propri" piccoli.
Se siete persone che durante questo periodo di vita sono scomparse
o, per motivi di cambiamenti interiori, sono state
allontanate, non è con un "Buon Natale", "Tanti Auguri" o
"Felice anno nuovo" che porterete una carezza nel cuore
degli altri. Sono giorni come gli altri, la differenza è solo nelle credenze a cui nessuno o pochi ormai
credono, abitudini che rari individui hanno il coraggio di rifiutare,
dunque prendono posizione perché, non più infanti nella paura di
staccarsi dalla tetta della società, preferiscono addentare una
solida ma nutriente realtà, piuttosto di succhiare bugie sciocche e
tossiche per tutta la vita.
NON ESISTE un giorno nel quale essere "Più Buoni",
giustificando, mentendo a se stessi, 364 giorni l'anno di
menefreghismo verso sé stessi e gli altri, vera e propria schiavitù
psicologica, fisica e morale che rende il singolo inerme,
convincendolo che tutto così dev'essere.. e poi.. si faccia sentire
chi, a Natale, prende parte a qualcosa di realmente "Buono",
oltre a sedersi a tavola a mangiare fino al vomito e a stare per
qualche ora con parenti o amici.
Rispettatevi. Ribellatevi. Uscite dagli Schemi Sociali.. avrete il
peso del mondo sulle spalle, ma potrete finalmente respirare la
Libertà.
Buona Vita.
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