lunedì 5 giugno 2017

Dove passa la linea di confine tra Islam e terrorismo?


Gabriella Cameletti: Fino a prova contraria non si sente mai di attentati da parte di induisti o cristiani finalizzati a punire gli infedeli. Ormai i tempi delle crociate sono finiti e il massimo del "disturbo" è qualche colpo di citofono da parte dei testimoni di Geova. Ben vengano questi ultimi! Per lo meno è sufficiente dire "No grazie" senza temere che tirino poi fuori un coltello o una bomba.

Simone Targa: E’ il momento di dire basta. Il perbenismo deve finire. Spedirli tutti, ma tutti, anche quelli col permesso di soggiorno, a casa propria e se oppongono resistenza un buco in fronte.



Adriano Guglielmo Roma: Se questo è per Allah dovremmo chiederci innanzitutto perché è solo Allah che richiede il sangue degli infedeli incondizionatamente e soprattutto perché sia l'unico a convincere che sia cosa buona e giusta sgozzare passanti per ottenerlo. Perché questi psicopatici non rivendichino precisi mandanti e dichiarino precise ragioni geopolitiche ma colpiscano in nome di una appartenenza generale a un culto e poi perché siano in grado di vivere indisturbati in un clima di omertà assoluta trovando appoggio incondizionato nel resto del parentame, che nello stesso modo predica e ascolta dai loro imam appelli criminali rivolti a rinfocolare il desiderio di vendetta verso tutto il resto del mondo. Poi chiediamoci perché non riusciamo a mettere fuori legge i terroristi insieme a tutto il loro parentame. Infine, perché un "culto" criminale debba essere celebrato incondizionatamente. Chiediamocelo.

Manuel FV Cavarzan: Andiamo a casa loro a comandare nel nome del Dio Denaro, li bombardiamo, facciamo vittime innocenti con numero 4-5 volte superiore e comandiamo a casa per il petrolio.... però se da incazzati si fanno giustizia da soli loro sono bestie. E noi cosa siamo? Quando dico noi, non intendo il cittadino, ma dei bastardi che decidono per il mondo intero e fanno pagare le conseguenze a noi comuni mortali.

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