Testo di Aurora Malandra
Sono emigrata in UK nel marzo 2014 e, pochi mesi dopo, mi ha
raggiunta il mio attuale marito. In Italia avevamo mamma e papà,
casa e soldi assicurati da loro, lavori a cottimo e tante tasse da
pagare. Quindi, siamo emigrati. Non tanto per fare chissà quali
soldi, quanto per costruirci una famiglia nostra. Abbiamo cominciato
a vivere a Londra, per poi spostarci fuori, dove gli affitti sono più
bassi e le case più grandi. Mia figlia è nata a Londra. Il
passaporto lo abbiamo fatto e lo rinnoveremo al Consolato Italiano.
Lei non è cittadina inglese di diritto. Quindi, il primo motivo di
incazzatura è: perché mai un bambino nato su suolo italiano da
genitori non italiani, e per di più non europei, dovrebbe avere il
diritto di cittadinanza assicurato? Secondo punto: la scuola. Qui
esistono scuole laiche e multietniche dove i pasti carnivori devono
essere di carne halal, perché altrimenti i musulmani non mangiano.
Sapete che vi dico? Che mia figlia, e l'eventuale fratello/sorella
che verrà, io li mando alla scuola cattolica, dove la carne è
British e controllata e certificata a livello europeo. Ovviamente, la
scuola cattolica prende anche i non cattolici, anche se proprio in
ultima istanza (se restano posti disponibili), se accettano le regole
cattoliche. Allora: perché in Italia, invece di tutte 'ste polemiche
sul crocifisso e la mortadella, chi di dovere non si fa camminare il
cervello e diversifica le scuole? Si vogliono ghettizzare? Lo
facessero e non rompessero le palle!
Ultimo punto, recentissimo. Ieri, mi chiama mio marito dal lavoro
e mi dice: “Non posso uscire dal lavoro perché nella stanza dove
abbiamo gli armadietti c'è un musulmano che sta pregando”. Non ci
ho visto più. Gli ho risposto: “Fregatene e entra lo stesso”.
Non è la prima volta che mi capita di beccare un musulmano in
preghiera in luoghi non adibiti. Mi è successo in ospedale, di
trovare il salottino per i genitori con l'ingresso bloccato da questo
qui che, col sedere all'aria, si prostrava al suo dio maleducato,
irrispettoso e violento. Sì, perché il non poter entrare in un
luogo ad uso comune, perché tu stai pregando, io lo vedo come una
violenza nei miei confronti, oltre che una mancanza di rispetto verso
le regole del luogo. E allora, mancanza di rispetto per mancanza di
rispetto, io gli sono passata a fianco e mi sono diretta verso il
frigorifero dove conservavo la mia roba. E 'sti cazzi! Da quando sono
emigrata, sono diventata razzista. E i fatti spiegano perché.
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