giovedì 22 giugno 2017

Ritratto del tipico antirazzista


Testo di Paolo Sensini


Breve analisi logica dell'antirazzista. Il fenotipo antirazzista esige che chiunque lo voglia possa entrare nel Paese privo di alcun documento che ne attesti l'identià e abbia "diritto" a essere collocato dallo Stato in hotel o strutture di accoglienza idonee, il tutto gentilmente offerto dal "solidale" portafoglio dei contribuenti. Dopodiché per l'antirazzista il "migrante" può tranquillamente riversarsi davanti a ogni esercizio commerciale e fare l'elemosina, o magari entrare immediatamente nei circuiti delinqueziali. Per lui è normale così, e chiunque si opponga a questa barbarie è ipsto facto razzista. In realtà, a rifletterci un attimo, i sedicenti antirazzisti sono proprio coloro i quali ti spiegano che i "migranti fanno il lavoro che gli italiani non accettano più di fare" o che "domani ci pagheranno le pensioni", quindi sono essi ad esplicitare un concetto tipicamente classista e razzista. In pratica, dunque, auspicano l'arrivo di sempre più immigrati allo scopo di sfruttarli come carne da macello. Alla fine della fiera i veri razzisti sono quelli che favoriscono un'invasione sempre più pronunciata, perché secondo loro chi farà i peggiori lavori della società saranno proprio i clandestini di oggi, imbarbarendo e avvelenando in tal modo sempre di più la società dove sono stati trapiantati. Se coloro che fanno simili discorsi fossero dei semplici incoscienti e irresponsabili li si potrebbe liquidare con una fugace alzata di spalle, il problema è che lo Stato e i mezzi d'informazione di massa sono cosa loro.

2 commenti:

  1. E'naturale che difenda l'invasione ,anche lui da buon Jew risponde agli ordini dei savi,mi sorprenderebbe facesse il contrario

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    1. Non sapevo che facesse parte della Sacra Stirpe.

      Suo padre, comunque, era un bravo attore.

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