sabato 24 giugno 2017

Un'antesignana del femminismo


Se è vero che il movimento femminista nasce in epoca moderna, e può esser stato usato dagli Illuminati per destabilizzare la famiglia tradizionale, è altrettanto vero che il desiderio di parità fra uomo e donna è molto più antico, dovendo farlo risalire almeno al Quattrocento. A cavallo tra i due secoli XIV e XV, ci fu una donna italiana che si trasferì in Francia all’età di quattro anni, una specie di cervello in fuga, si direbbe oggi, che di mestiere faceva la scrittrice. Fra le sue ultime opere vi furono libri dalla chiara matrice femminista. Si chiamava Cristina da Pizzano, conosciuta in Francia, ma poco o nulla in Italia. Di fronte alla diffusa credenza dell’epoca che le donne fossero inferiori all’uomo e che fossero capaci solo di parlare, piangere, filare e come amanti, Christine dice che se le cose stanno così è perché le bambine non vengono mandate a scuola e perché le donne non vogliono intraprendere carriere tradizionalmente riservate agli uomini. Lei stessa, figlia di un erudito in servizio alla corte di Francia, fu un esempio del fatto che se alle donne viene permesso di studiare, possono spingersi ad ottenere splendidi risultati. Al giorno d’oggi, molti ruoli una volta riservati agli uomini, sono condivisi anche dal sesso femminile. E nessuno ha niente di cui lamentarsi. E’ per questo che la nostra società, indipendentemente dal sospetto che il Femminismo moderno sia stato strumentalizzato dagli ebrei per distruggere la famiglia, può chiamarsi “Nuovo Patriarcato”. Ed è per questo che c’è un effettivo pericolo nell’avanzare del “Vecchio Patriarcato”, interpretato dall’islamismo strisciante che si sta infiltrando tra di noi. Le femministe moderne dovrebbero combattere contro tale invasione culturale, ad imitazione delle donne kurde, ma dove sono finite le femministe moderne?


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