Fonte: Il Giornale
Bianca e rossa, un ponte che può
contenere oltre 30 persone e l'ambizione di diventare il peggior
incubo delle Ong nel Mar Mediterraneo. O quasi. Generazione
Identitaria ha
"finalmente trovato" un'imbarcazione
con cui salpare verso le coste libiche e mettere i bastoni tra le
ruote alle organizzazioni umanitarie "che traghettano migranti
verso l'Italia". La nave patriottica, di
cui ilGiornale.it può
mostrarvi la foto in esclusiva (guarda
la foto), è ormeggiata lontano dal Mare
Nostrum, ma entro
luglio sarà pronta per portare gli attivisti di Generazione
Identitaria alla ricerca di barconi carichi di immigrati da riportare
in Libia. Lunga 30 metri, dotata di un capitano e un equipaggio
professionista, può rimanere in mare per 30 giorni di fila. Il costo
è notevole: solo per portarla nel Mediterraneo serviranno 60mila
euro, la cifra che fino ad ora GI è riuscita a mettere insieme con
la raccolta fondi intitolata Defend
Europe e attiva da maggio.
La storia inizia due mesi fa,
quando un gruppo di ragazzi (tedeschi, austriaci, italiani e
canadesi) va a Catania e a bordo di una piccola imbarcazione riesce
a bloccare
in porto per qualche minuto la nave Aquarius della Ong Sos
Mediterranée. È solo un primo assaggio. Il blitz,
infatti, deve solo dare il via ad una campagna ben più ambiziosa. La
colletta parte col botto: in poche settimane migliaia di cittadini di
tutta l'Ue donano oltre 60mila euro. Poi iniziano i problemi. Prima PayPal, su pressione dei
gruppi antagonisti e della sinistra internazionale, chiude il conto
con cui GI stava raccogliendo i soldi. La sezione italiana di GI apre
allora una nuova piattaforma su PostePay: nemmeno due giorni e lo
cancellano. A quanto pare, se la colletta è di destra, non è
gradita a lorsignori. Tanto che nei giorni scorsi il sistema bancario
mette i sigilli anche alla carta della sezione francese e a quella
personale di Martin Sellner, responsabile della missione insieme
a Lorenzo
Fiato.
"Abbiamo appena lanciato
una nuova piattaforma di donazione attraverso i Bitcoin - spiega
Fiato - per raccogliere altri 80mila euro che ci serviranno a coprire
i costi di almeno due missioni in
mare". In molti hanno già chiesto di poter far parte della
spedizione che partirà a luglio. "Abbiamo ricevuto candidature
da fotografi, marinai, capitani, esperti di sicurezza e tanti altri.
Soprattutto persone esterne a Generazione Identitaria".
La nave identitaria sarà
equipaggiata per mettere in sicurezza i migranti alla
deriva. Una volta avvistato un barcone, i militanti di GI lavoreranno
per salvare vite umane (come fanno le Ong), ma poi riporteranno gli
immigrati in Libia. Invece che in Italia. Un modo, dicono, per
fermare il "grande business" che ruota attorno ai flussi
migratori. Tutto è pronto. Come si chiama
l'imbarcazione? "Non posso dirlo - spiega Fiato - I collettivi
di sinistra vogliono rintracciare la barca per bloccarla e impedire
di partire. Per ora dobbiamo tenere segreti nome, porto e rotta".
Non ci sarà da attendere molto.
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