Testo di Pronzalino Giacomo
Il governo Gentiloni, sempre più agli sgoccioli, ha pensato bene
di giocarsi la carta dello “ius soli” per cercare di raccogliere
nuovi consensi elettorali. Gentiloni sta completando il percorso
iniziato dai governi Monti, Letta e Renzi. Il centrosinistra formato
web, esulta, dimenticando quanto scritto sul Corriere della
Sera, nel giugno del 2013, dal politologo Giovanni Sartori, uno dei
suoi riferimenti. Nel pezzo intitolato “L’Italia non è una
nazione meticcia. Ecco perché lo ius soli non funziona”, si legge
che “la sinistra, avendo perso la sua ideologia, ha sposato la
causa (ritenuta illuminata e progressista) delle porte aperte a
tutti, anche le porte dei Paesi sovrappopolati e afflitti, per di
più, da una altissima disoccupazione giovanile. Per ora i nostri
troppi e inutili laureati sopravvivono perché abbiamo ancora
famiglie allargate (non famiglie nucleari) che riescono a
mantenerli”.
“La Ministra Kyenge, scriveva Sartori, spiega
che il lavoro degli immigrati è «fattore di crescita», visto che
quasi un imprenditore italiano su dieci è straniero. E quanti sono
gli imprenditori italiani che sono contestualmente falliti? I dati
dicono molti di più. Ma questi paragoni si fanno male, visto che
«imprenditore» è parola elastica. Metti su un negozietto da
quattro soldi e sei un imprenditore. E poi quanti sono gli immigrati
che battono le strade e che le rendono pericolose?”. E ancora:
“La brava Ministra ha anche scoperto che il nostro è un Paese
«meticcio». Se lo Stato italiano le dà i soldi si compri un
dizionarietto, e scoprirà che meticcio significa persona nata da
genitore di razze (etnie) diverse. Per esempio il Brasile è un Paese
molto meticcio. Ma l’Italia proprio no. La saggezza contadina
insegnava «moglie e buoi dei paesi tuoi». E oggi, da noi, i
matrimoni misti sono in genere ferocemente osteggiati proprio dagli
islamici”.
“Ma la più bella di tutte, concludeva il
politologo, rincarando la dose, è che la nostra presunta esperta di
immigrazione dà per scontato che i ragazzini africani e arabi nati
in Italia sono "ipso facto" cittadini «integrati». Questa
è da premio Nobel. Mai sentito parlare, signora Ministra, del
sultanato di Delhi, che durò dal XIII al XVI secolo, e poi
dell’Impero Moghul che controllò quasi tutto il continente Indiano
tra il XVI secolo e l’arrivo delle Compagnie occidentali?
All’ingrosso, circa un millennio di importante presenza e di
dominio islamico. Eppure indù e musulmani non si sono mai integrati.
Quando gli inglesi dopo la seconda guerra mondiale se ne andarono
dall’India, furono costretti (controvoglia) a creare uno Stato
islamico (il Pakistan) e a massicci e sanguinosi trasferimenti di
popolazione. E da allora i due Stati sono sul piede di guerra l’uno
contro l’altro. Più disintegrati di così si muore”.
La Kyenge come la Bonino sono sul libro paga di SOROS. False e ipocrite da far venire il vomito. O forse no? La Kienge è una signora congolese a cui stanno a cuore gli interessi di Soros e degli africani come lei. Perché fargliene una colpa? La colpa è di quel partito di traditori anti italiani che l'ha eletta tra le sue file e di quelle decine di milioni che lo votano!
RispondiElimina