giovedì 15 giugno 2017

Il lauto banchetto che noi paghiamo


Testo di Paolo Sensini


Esiste una Legge, la n° 388 del 2000 (inserita nella finanziaria dall'allora ministro del Tesoro Giuliano Amato, poi riconfermata da Romano Prodi e da tutti i governi successivi), che permette anche agli stranieri di percepire un assegno di pensione "sociale", pari a € 395,60 euro al mese, più 154,90 euro di importo aggiuntivo, per un totale esentasse di € 7.156 euro annui. Chi, in altre parole, non ha mai versato contributi previdenziali e ha compiuto i 65 anni, può richiedere questo assegno all'INPS di competenza, anche se straniero. Esiste un modo per sfruttare appieno questa norma nonostante lo straniero non abbia mai lavorato (neanche in nero) sul territorio italiano. Infatti, la legge italiana prevede, tra le altre cose, il cosiddetto istituto del "ricongiungimento famigliare" rivolto a tutti gli stranieri. Per loro è dunque possibile chiedere allo Stato italiano la possibilità di fare arrivare in Italia figli, moglie e genitori, ottenendo per questi un regolare permesso di soggiorno. 


Lo straniero chiede il ricongiungimento famigliare per i propri genitori ultrasessantacinquenni, i quali arrivano in Italia con un regolare permesso. A questo punto dovranno solo recarsi all'INPS di competenza per ottenere la pensione sociale in base alla Legge 388 del 2000. In pratica paghiamo loro la pensione solo perché si sono trasferiti qui e hanno più di 65 anni, e poi magari tornano al paese d'origine e se la godono direttamente sul posto, com'è già stato appurato in un'enormità di casi. L’INPS, che ha messo a disposizione i dati relativi alle pensioni incassate dagli immigrati residenti in Italia, si ferma con le rilevazioni al 2015, anno in cui gli immigrati titolari di una pensione di tipo "sociale" erano 81.619, in crescita dai 74.429 dell’anno precedente. La maggior parte di loro incassano pensioni assistenziali: 49.852 nel 2015 dai 44.645 dell’anno precedente. Moltiplicato per 81 mila pensionati siamo a circa a 580 milioni di euro l’anno. Quindi, lo Stato devolve questa montagna di soldi a pensionati immigrati che non hanno mai lavorato in Italia o che non hanno mai versato alcun contributo. Vi siete chiesti quali saranno le cifre che bisognerà erogare nei prossimi anni a quelli che, nel frattempo, si sono aggiunti al lauto banchetto, a cui dovranno poi anche sommarsi i parenti over 65 dei benificiari dello IUS SOLI?

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