lunedì 5 giugno 2017

Una mandria di bufali impazziti


Testo di Stefano Ragusa


Due cose su Torino. Quando un giornale scrive "numero di feriti" ci si riferisce a lesioni di una certa entità, come accoltellamenti, tagli profondi, ferite da arma da fuoco, non al codice verde del pronto soccorso! Altrimenti ogni escoriazione, contusione, abrasione diventa un bollettino di guerra. I codice giallo sono meno di 50, due prognosi riservate di cui un bambino che è in miglioramento nelle ultime ore. I genitori che mandano un bambino da solo con la sorellina di notte in una piazza di ultras dovrebbero riflettere. I tre ragazzi che si sono finti kamikaze per procurare l'allarme bomba non hanno fatto una "bravata". Sono stati a un passo dal provocare una strage per fortuna evitata. 


La non ordinanza sul divieto della vendita delle bottiglie di vetro è un'accusa ridicola perché è l'organizzazione che attua il divieto circoscrivendo la piazza, vietandone l'ingresso. Se degli abusivi hanno venduto all'interno, c'è stata una falla nella sicurezza ed è lì che vanno cercate le responsabilità. Le accuse di non "settorializzazione" della piazza, cioè dividerla in comparti come agli stadi, le richieste di annullare gli eventi successivi, significano rinunciare di fatto alle piazze. NO! Le piazze vanno vissute e frequentate, altrimenti vincono loro. Semmai ci si dovrebbe chiedere perché si è disposti a scendere in piazza per una partita di pallone e poi trasformarsi irrazionalmente in una mandria di bufali impazziti e non farlo per le cose serie come il lavoro, la salute, i diritti.

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