mercoledì 6 settembre 2017

Arancia meccanica in salsa africana


Testo di Andrea Sperelli


Roba che non si può leggere. Nonostante ciò, negli ultimi giorni i pennivendoli dei giornali etnocidi, fiancheggiatori nemmeno tanto velati di questa feccia che sciama nel territorio europeo e per la quale ogni aggettivo di disprezzo sarebbe superfluo, non hanno fatto di meglio che mettere in evidenza gli "insulti razzisti" contro il congostupratore. Perché per i media-criminali di regime è questo ciò che conta. 
Sputi!

Nell'ordinanza di convalida del 20enne congolese, la trans attribuisce a Guerlin Butungu il primo approccio: «Tu chi cazzo sei, uomo o donna? Tu che hai, la figa o il cazzo?», mettendogli una mano sulla vagina, le urlava: «Se c'hai il cazzo ti ammazziamo». La prostituta aveva quindi raccontato che, minacciata di morte, «rimanevo in piedi, mentre tre mi tenevano stretta e uno mi violentava, per poi darsi il cambio con il secondo giovane. Poi mi sdraiavano a pancia in su e anche qui venivo violentata dagli altri due giovani. Non contenti, i primi due che mi avevano violentata, ricominciavano a turno a violentarmi, eiaculandomi senza preservativo nella vagina".


"Senza che io potessi in nessun modo reagire, neppure urlando visto che ero stremata, senza forze e impaurita, nonostante fossi cosciente, venivo trascinata dai tre fino in acqua, sulla riva, dove mi gettavano addosso l'acqua come per lavarmi o per farmi riprendere, probabilmente perché risultavo paralizzata senza di fatto cenni di vita. Dopo essermi agli occhi degli aggressori di fatto ripresa, venivo nuovamente trascinata da questi per circa due-tre metri verso la spiaggia, ad almeno 15 metri dal mio amico, che sentivo ancora lamentarsi. Ancora immobilizzata da almeno due di questi, ancora di schiena sulla sabbia, venivo girata su un fianco e penetrata contemporaneamente da due di questi criminali sia in vagina sia nell'ano ove mi eiaculavano".

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