mercoledì 27 settembre 2017

Israele vuole la Germania ai suoi piedi


Testo di Paolo Sensini


Alexander Gauland, leader del partito Alternative für Deutschland (AfD), è sulla graticola dei media per queste parole: «Certo che siamo al fianco di Israele - ha detto - ma è discutibile il fatto che il diritto di Israele a esistere sia un principio della ragion di Stato tedesca. Se così fosse dovremmo essere pronti a usare il nostro esercito per difendere Israele, e siccome in Israele c’è una guerra continua, ecco mi sembra privo di senso». Immediate le proteste del Consiglio centrale degli ebrei in Germania: «Purtroppo le nostre paure sono diventate realtà», ha sentenziato il presidente Josef Schuster. Quali paure? In pratica il senso di «inquietudine» generato dalle parole di Gauland è il seguente: o sei a disposizione al 100% di Israele come propaggine della sua ragion di Stato e dei suoi innumerevoli conflitti, magari facendo anche la guerra in sua vece, oppure diventi ipso facto «inquietante, negazionista» e anche «antisemita». Chiaro il messaggio? Una cosa rimane comunque certa: in attesa di iniziare quella vera, la guerra virtuale contro AfD è appena iniziata.

2 commenti:

  1. I tedeschi sono simpatici ,parlandoci mi danno l'idea di aver perso LA bussola un popolo represso quando pero gli faccio Heil Hitler ! Si illuminano ,e quella infame della Boldrini continua a dire boiate a ripetizione sul ventennio ,una vera miniera di Caz... Non perde mai occasione sembra LA sua ragione d'essere farsi odiare

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    1. Alla Boldrini interessa farsi amare dalle persone giuste, quelle che contano.

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