Un Troll anonimo, che io
ho paragonato al pagliaccio triste che, nei circhi, lavora insieme al
pagliaccio ridanciano, poiché
ricevo spesso visite di una sedicente squinternata Trollessa, ha
messo in discussione l’esistenza di Nibiru e, di conseguenza, degli
Anunnaki, che ne sarebbero gli abitanti. Fa bene, lo sconosciuto
anonimo, a dubitare dell’esistenza del fantomatico pianeta, per il
semplice motivo che nessuno lo ha mai visto, a meno che gli astronomi
accademici lo abbiano visto ma non vogliano dircelo. Si potrebbe
affermare,
quindi, che lo scetticismo di tale anonimo sia una specie di sindrome
di San Tommaso: se non vedo, non credo. Tuttavia, pur non volendo
assumermi il compito di confutare le sue posizioni, perché
egli è libero di pensarla come vuole, a
tale anonimo vorrei dire alcune cose.
Se rifiutiamo
l’esistenza di Nibiru perché spiegata da Sitchin, e tutto ciò che
è stato detto e scritto da tale autore è inficiato semplicemente
perché apparteneva alla Massoneria, allora dovremo rifiutare anche
le tavolette sumere. Dovremo rifiutare anche il Vecchio Testamento,
che va ad aggiungersi, completandolo, al quadro offerto dai sumeri.
Dovremo rifiutare anche l’Enuma Elish, che parla della creazione in
modo più dettagliato rispetto al libro della Genesi. Dovremo
rifiutare anche l’epopea di Gilgamesh, che racconta di come, avendo
due terzi di sangue alieno nelle vene, egli volesse ottenere
l’immortalità, nell’unico modo possibile: trasferirsi su Nibiru.
Dovremo rifiutare anche i libri Veda e gli altri antichi testi
indiani, che parlano di guerre fra gli Dei esattamente come ne
parlano le tavolette sumere e il Vecchio Testamento. Se la sente il
mio anonimo scettico Troll di rinunciare a tutta questa letteratura,
solo sulla base del fatto che Sitchin faceva parte di una loggia
massonica? Cosa ha da offrire in cambio l’anonimo scettico?
Io rimango scettico.
RispondiEliminaE' legittimo, anche perché tu non manchi di rispetto dicendolo.
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