Come i tedeschi, nel
corso della seconda guerra mondiale, inventarono il verbo
“coventriren” (da Coventry), cioè radere al suolo totalmente una
città, così anch’io voglio inventare il verbo
“franceschettizzare” (da Paolo Franceschetti), cioè elaborare
una visione simboloco-esoterica degli eventi. Il caso del momento è
quello dell’assassinio della sedicenne Noemi Durini, in quel di
Lecce.
Se, come sembra, se ne parlerà a lungo, andrà ad aggiungersi
alle altre fanciulle offerte in sacrificio a divinità sconosciute,
da parte dei satanisti della Rosa Rossa. E questo martellare delle
trasmissioni televisive sul tema, sarà un’ulteriore prova che
dietro c’è la mano dei Rosacruciani deviati. Già sono emersi
alcuni elementi che depongono a questo favore: la mancanza di movente
e il fatto che non si trovi l’arma del delitto. Il pretesto
avanzato dal giovane assassino, di cui sono riuscito a sapere solo il
nome di battesimo, Lucio, non sta in piedi. Avrebbe ucciso la
fidanzata perché minacciava di sterminare i suoi genitori? Con un
coltello? Una ragazzina di 16 anni che uccide due persone adulte è
poco credibile. E’ un po’ come il movente di Anna Maria Franzoni,
che avrebbe ucciso il piccolo Samuele perché aveva la testa grossa.
Oppure quello dei coniugi di Erba, che sarebbero stati capaci di
uccidere quattro persone perché facevano rumore al piano di sopra.
Va poi aggiunto che ci sono di mezzo altri famigliari. Il padre
dell’assassino, accusato dal padre dell’assassinata di essere il
vero omicida, con il diciassettenne che starebbe proteggendo il
padre. C’è un po’ di confusione in famiglia, come nel caso di
Michele Misseri che prima si accusa dell’omicidio di Sara Scazzi e
poi ritratta. Anche lì, come movente, Sabrina avrebbe ucciso la
cugina per gelosia? Non credo.
Ma andiamo ad
approfondire l’evento secondo il metodo Franceschetti. Dal punto di
vista cabalistico non ho molto da dire. Noemi è scomparsa il 3
settembre, ma non sappiamo se è stata uccisa lo stesso giorno. Del
tre posso solo dire che è il numero perfetto per eccellenza. Sui
nomi dei luoghi, invece, ho trovato alcune cose interessanti.
Partiamo dal nome della vittima. Noemi, di solito associata a Rut, è un personaggio biblico,
come Sara Scazzi. Anzi, sono la stessa persona. Anche i tre figli
della Franzoni hanno nomi biblici. E come il delitto di Cogne si è
svolto nel Gran Paradiso all’ombra del Monte Rosa, così il paese
di Noemi Durini una volta si chiamava Specchia dei Preti. Vi è
presente una storica comunità ebraica. Per un periodo è stato
chiamato anche “Specla de Amygdalis”, con la ghiandola Amigdala
predisposta alle emozioni, specie quella della paura. Vi esiste un
monastero e una chiesa dei Francescani Neri, che ricorda la
Massoneria Nera, l’aristocrazia Nera, ecc. Nel 2007 Specchia è
stato incluso nel Progetto Eden, volto a evidenziare i più bei
borghi rurali d’Italia. E infine, come zona naturalistica, c’è
nei dintorni la Serra dei Peccatori.
Che dite, ce n’è
abbastanza per costruirci su qualche idea di tipo esoterico?
La Noemi biblica ha per
significato gioia, letizia, ma quando le morirono gli uomini della
famiglia, contando anche i generi, cambiò il nome in Mara, che
significa amarezza, infelicità. Applicando questa regola al caso di
Noemi Durini ne deduco che con questo omicidio la Rosa Rossa ha
voluto uccidere gli ultimi residui di gioia del popolo italiano,
rendendolo amareggiato e infelice. In questo, ci stanno riuscendo
molto bene. Il messaggio è identico al naufragio della Concordia, ad
opera dell’imbelle comandante Schettino: i diversi ponti della
nave erano intitolati ad alcuni stati europei e far naufragare un
simile traghetto voleva significare che l’Europa stava per affondare.
Secondo le intenzioni degli Illuminati.
Con l’uccisione di Noemi,
essi vogliono uccidere la gioia e renderci tutti amareggiati. E’
nostro dovere, a questo punto, dimostrar loro che non ci riusciranno.
Consapevolmente noi diciamo all’oligarchia massonica fautrice del
NWO che non siamo d’accordo e che faremo tutto il possibile per
impedire l’attuazione dei loro piani. Riposa in pace, piccola
Noemi, vittima sacrificale di un progetto diabolico più grande di te, di tutti noi.
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