giovedì 21 settembre 2017

Vedi la stazione di Napoli e poi muori


L’unica volta che sono stato a Napoli fu agli inizi degli anni Novanta. Ero di passaggio e siccome dovevo aspettare un paio d’ore per prendere la coincidenza, ho fatto un giro nel piazzale della stazione dei treni, pieno di bancarelle del mercato. Benché avessi messo il portafoglio sul davanti, nel taschino del giubbotto, anziché tenerlo come di consueto nella tasca posteriore destra dei pantaloni, due marocchini riuscirono a rubarmelo lo stesso, agendo in combutta. Presso il locale commissariato mi dissero di guardare per terra, anche sotto le macchine, nella zona dove era successo il fatto, perché i ladri, a volte stranieri, a volte italiani, hanno l’abitudine di prendere i soldi e di gettare via il portafoglio. Oppure, se sono ladri “gentiluomini”, infilano il portafoglio in una cassetta pubblica della posta. E infatti, dopo qualche giorno fui chiamato dai carabinieri del mio paese che me lo restituirono, così che potei recuperare i documenti in esso contenuti. Se trent’anni fa, ad essere presi di mira come prede dei malviventi erano principalmente turisti e viaggiatori, oggi pare si siano aggiunti anche i residenti. E questo per il semplice motivo che i potenziali malviventi sono aumentati di numero. 


Applicando a tale situazione le leggi dell’ecologia, cioè facendo finta che la stazione di Napoli sia un ambiente naturale, sarebbe come se i lupi (predatori) fossero aumentati di numero rispetto alle pecore (prede). In natura non succede, ma se dovesse succedere l’intero ecosistema collasserebbe in breve tempo. In un ambiente artificiale come quello urbano vigono le stesse regole, solo che il collasso ci mette più tempo a manifestarsi. Nel frattempo, le pecore, cioè turisti, residenti e commercianti, se la vedono brutta. Molte pecore scappano, riducendo la quantità di prede disponibili e spingendo i lupi a sbranarsi tra loro per impossessarsene. Il che spiega le risse tra immigrati. Quello che sta accadendo alla stazione di Napoli succede anche in altre città, perciò io chiedo: a quando il collasso della società italiana?


4 commenti:

  1. Ha ragione Fiano (l'Ebreo)dovete continuare ad accoglierli a integrarli altrimenti siete razzisti.Beh meglio razzisti !!! E se ti danno del nazzista antisemita regalo un bel pandoro e spumante per natale

    RispondiElimina
  2. ieri erano i napoletani ed oggi sono i marocchini e domani saranno altri.
    non c'è alcun controllo su nulla e lo stato consente e protegge i ladri che così facendo campicchiano e non rompono il cazzo con richieste di assistenza, giustizia etc.
    un'autogestione che basta a se stessa.
    credo poi che nessun turista debba circolare nelle piazze adiacenti le stazioni ferroviarie delle grandi città abituali luoghi per antonomasia di prostituzione droga rapine etc

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, sono stato derubato anche all'interno della stazione di Roma. Rapine subite: due volte in Perù, riuscite, e due in Kenya, non riuscite.
      In Madagascar solo un telefonino da quattro soldi e vari altri tentativi.

      Elimina