sabato 30 settembre 2017

Beccamorti superstiziosi che vogliono comandare il mondo


Fonte: Panorama

Secondo una consuetudine tramandatasi attraverso le generazioni, alla vigilia dello Yom Kippur -  il giorno più santo nell’ebraismo, in cui si celebra la festa del Gran Perdono, gli ebrei religiosi danno vita alla cerimonia del Kaparot, l'espiazione. Si ritiene che facendo roteare un pollo vivo, recitando al contempo una benedizione, attorno alla testa di una persona, i peccati di quest'ultima vengano trasferiti all'animale. Quando il pollo viene macellato, lo sgorgare del suo sangue rappresenta simbolicamente l'espiazione dei peccati del fedele, che può così presentarsi puro davanti a Dio nelle 25 ore di digiuno e preghiera a cui si dedicherà durante il giorno di Yom Kippur. Le carni delle migliaia di polli che vengono sgozzati ritualmente ogni anno - o i soldi ricavati dalla loro vendita - sono poi offerte ai poveri. Il rituale del Kaparot ha oltre 800 anni, ma mentre la maggior parte degli ebrei religiosi ne esegue una versione che non prevede l’uso di animali, tra gli ebrei ultra-ortodossi la sua formula tradizionale sembra non andare incontro a desuetudine, nonostante le voci critiche sempre più numerose che si sono levate per mettere in discussione questa pratica, tra cui anche quelle di diversi rabbini che definiscono questa pratica una forma di crudeltà nei confronti degli animali, che oltretutto violerebbe le leggi ebraiche concernenti la cura e la macellazione degli animali.

2 commenti:

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    1. Condivido tutto quello che dici, Anonimo, tranne il fatto che non ti sei firmato.

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