Testo di Giuseppe Pellegrino
Suicidi a decine, e in
un solo mese. Solitudine e rovesci economici le cause prime. Nel
menefreghismo generale. Nessuno più ascolta il proprio simile, nè
tanto meno lo stato, ormai diventata un'organizzazione iniqua e
vessatoria. E' questa la società che consegniamo alle future
generazioni? Ci rendiamo conto che la perdita del lavoro rappresenta
anche la perdita di ogni status dignitoso di cittadino? Immaginate
per un attimo come si possa sentire un uomo o una donna prima di
compiere l'atto estremo: provate solo per un attimo a sostituirvi a
lui e meditate sul vuoto che c'è intorno a lui. Quel vuoto nessuno
lo colma. Quel vuoto è il risultato di una "civiltà"
che ha superato ogni umanesimo per assecondare il diktat di famelici
vampiri; lo ha fatto inconsapevolmente, in parte, e consapevolmente
in larga parte. L'abbandono di un cittadino al suo destino, è il
crimine più grande che un'istituzione pubblica possa commettere; ma
è anche il più basso livello di sensibilità e d'intelletto che
l'essere "civilizzato" ha raggiunto.
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