sabato 9 settembre 2017

Lo stomaco degli uccelli marini come indice di inquinamento





"Nel 2050 il 99% degli uccelli marini avrà un po' di plastica nello stomaco". L'inquinamento degli oceani può mettere in serio pericolo la vita degli animali, ma ora una ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, lancia un nuovo allarme. E lo fa riportando delle previsioni spaventose. Stando al ritmo di crescita attuale, tra 35 anni quasi ogni esemplare di volatile avrà ingerito la plastica proveniente da rifiuti lasciati sulle spiagge o in acqua. "Per la prima volta, abbiamo una previsione globale della portata dell’impatto della plastica su specie marine - spiega uno degli autori -. I risultati sono impressionanti". 



Secondo il report, oggi circa il 90% degli uccelli delle aree marine ha ingoiato pezzi di buste o oggetti in plastica: il materiale, laddove non abbia causato la morte, nella maggior parte dei casi è rimasto "impigliato" nelle viscere. I ricercatori del Commonwealth Scientific and Industrial Research (Csiro) australiano e dell’Imperial College London hanno analizzato decenni di studi per capire come sia cambiata nel tempo l'esposizione degli uccelli marini ai detriti. Nel 1960, ad esempio, solo il 5% dei volatili presentava frammenti nello stomaco. Nel 2010 erano l'80%. Attualmente la percentuale si attesta intorno al 90%. Un trend destinato a crescere, se non si correrà subito ai ripari.



Quasi 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica fluttuano negli oceani ogni anno: una marea alla quale è difficile sfuggire. "Gli uccelli scambiano gli oggetti dai colori vivaci per cibo, o li ingoiano per caso, e questo provoca un impatto sull’intestino, la perdita di peso e talvolta anche la morte", spiega l'autore Chris Wilcox, dell’Oceans and Atmosphere Business Unit del Csiro. Secondo gli studiosi, ci sono regioni a più alto rischio di altre: l'Oceano Antartico, ad esempio, insieme alle coste meridionali dell’Australia, del Sudafrica e del Sud America. "La plastica ha un impatto più devastante nelle zone in cui vivono specie diverse - spiega il dottor Van Sebille dell'Imperial College London -. Siamo molto preoccupati per specie come i pinguini e gli albatros giganti, che vivono in queste aree. Mentre i cosiddetti 'garbage patches' in mezzo degli oceani hanno una densità di plastica sorprendentemente alta, ma lì ci vivono pochissimi animali".



"Non esiste più un oceano pulito - continua -. Attualmente ogni oceano è riempito di plastica. Certo, ci sono zone in cui la concentrazione è maggiore di altre, ma ciò che abbiamo rilevato durante il nostro studio è che anche gli oceani che non sono rinomati per i loro rifiuti hanno abbastanza plastica da rappresentare un pericolo per gli uccelli che ci vivono". Ma esiste una soluzione al problema? I ricercatori sono fiduciosi: a differenza del dramma del cambiamento climatico, questo sarebbe di più facile risoluzione. "Più plastica trovano, più plastica ingeriscono - spiega il professor Wilcox -. Diminuendo la quantità di plastica che gettiamo e che si riversa negli oceani possiamo anche ridurre gli incidenti per i volatili. Hanno una buona capacità di risposta". 


Anche la ricercatrice Denise Hardesty, coautrice dello studio, è convinta che ci sia ancora una possibilità per cambiare la situazione: "Anche semplici iniziative possono fare la differenza. Gli sforzi fatti in Europa per ridurre il rilascio della plastica nell’ambiente hanno portato a cambiamenti importanti in meno di un decennio, tutti misurabili 'all'interno' dello stomaco dei volatili. Questo suggerisce che cambiare il modo di gestire i rifiuti può davvero trasformare la realtà, anche in tempi brevi".

11 commenti:

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    1. Sono semplicissime scie di condensazione e HAARP non è più attivo da un pezzo.

      Troppo faticoso informarsi, vero?

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    2. E' arrivato wasp 2, il ritorno dei morti dementi.

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    3. È arrivato l'anonimo con la terza media ed il cervello piccolo come una noce.

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    4. Personalmente ritengo che le scie chimiche facciano parte di quell'insieme di attacchi all'umanità voluti da entità non terrestri. Lo scopo finale è la riduzione della popolazione mondiale.

      Far credere che si tratti di scie di condensa è sia ridicolo che disonesto, anche se Giuseppe è libero, qui, di dire come la pensa.

      Che HAARP dell'Alaska non funzioni non so, ma nel mondo ce ne sono altri di quel genere, perfino in Russia.

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    5. Ops, peccato che la popolazione mondiale cresce di decennio in decennio.

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  2. "[...] Da molti anni circola con insistenza sulla rete internet un documento redatto non si sa da chi e nel quale si afferma che aerei militari riverserebbero in cielo da molto tempo tonnellate di sostanze potenzialmente tossiche, come polveri di Bario, Alluminio e Polimeri. Il tutto - sempre secondo l’anonima fonte - allo scopo di simulare esperimenti di modifica artificiale del clima. Le prove portate a corredo della notizia sono numerose foto di scie nuvolose (nel documento definite “scie chimiche” o chemtrails) lasciate in cielo appunto dagli aerei.

    La notizia è, secondo il mio parere, comunque messa artatamente in circolazione probabilmente, da certi ambienti, al solo scopo di seminare discredito, lasciando intendere che i “soliti americani” (dagli agli untori… yankee!!) o i soliti “militari” fanno esperimenti pericolosi, all’insaputa di tutti, tenendo all’oscuro anche i propri governi (come se le scie non si vedessero!) e infischiandosene della salute degli inermi cittadini. Ma a quale scopo? Non saprebbero che questi veleni li respirerebbero anche loro e i loro figli?

    Che poi la notizia sia ritenuta credibile, in buona fede, da molte persone, ebbene è proprio questo l'obbiettivo dei burattinai che tirano i fili.

    In realtà le “scie chimiche” mostrate ad hoc nelle foto dei sostenitori del complotto,sono un fenomeno normale, sempre esistito da quando esistono gli aerei a jets sono prodotte nella maggior parte dei casi dalla condensazione immediata dell’acqua rilasciata dalla combustione nei reattori degli aerei a jet commerciali e/o militari, quando volano intono 8-10 km. Per questo motivo sono note come “scie di condensazione (contrails).

    Ma ecco come si generano le scie di condensazione. Alla quota di 8-10 km la temperatura dell’aria è intorno 40-45 gradi sotto zero per cui le microscopiche goccioline d’acqua rilasciate dal bruciatore dell’aereo condensano istantaneamente in una miriade di minuscoli aghetti di ghiaccio, resi poi visibili appunto da una sottile scia nuvolosa. Le condizioni ideali per il verificarsi del fenomeno sono quelle nelle quali l’atmosfera circostante è già di per se molto umida cosicché la scia stenta ad evaporare e quindi resiste nel cielo anche per 1-2 ore. Se poi a quelle quote c’è anche un forte vento, la scia nuvolosa tende ad essere sparpagliata lateralmente e quindi assume anche notevoli dimensioni nel verso laterale.

    Sotto tali condizioni meteorologiche, lungo alcune aerovie o incrocio di aerovie commerciali oggi particolarmente affollate è ovvio che, il frequente passaggio di aerei (uno, ogni 3-4 minuti), lascerà, nell’arco di 1-2 ore, una ragnatela di moltissime scie. Lo stesso effetto potrebbe essere prodotto dall’affollamento domenicale di aerei nei cieli prossimi agli aeroclub che si divertono a disegnare in cielo le figure più strane."

    https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/curiosità/scie…-chimiche-cielo

    Anche Mario Giuliacci è parte del segretissimo complotto?

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    1. http://ceifan.org/scie_pre1995.htm

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    2. Nessuno nega che le scie di condensa esistano, ma è come per gli altri fenomeni: servono per distogliere l'attenzione dei bersagli umani, cioè noi, dagli attacchi che ci vengono perpetrati.

      Alcuni esempi.

      Le alluvioni sono naturali, ma quelle che ci colpiscono ultimamente sono rafforzate volutamente da qualcuno che ha la tecnologia per farlo.

      Gli uragani sono naturali, ma quelli che ci colpiscono ultimamente sono rafforzati volutamente da qualcuno che ha la tecnologia per farlo.

      I terremoti sono naturali, ma quelli che ci colpiscono ultimamente sono rafforzati volutamente da qualcuno che ha la tecnologia per farlo.


      Colpire il nemico senza che il nemico se ne accorga: questa è la guerra sporca che le entità non umane ci stanno facendo.

      Per le scie chimiche vale lo stesso principio.

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