Lo Stato: padre, padrone, spacciatore

Testo di Paolo Sensini

Una punturina spacciata come fonte di salvezza, che poi dovrà essere fatta periodicamente sino a creare una vera e propria dipendenza fisiologica. Già lo dicono apertamente in TV discutendo di quarta, quinta dose e avanti di questo passo. Per chi ha una certa età tutto questo ricorda i vecchi drogati ridotti a zombie che si trovavano nelle piazze italiane per procurarsi la loro agognata dose di eroina. Ma l'analogia prosegue perché anche la punturina vaccinale la si fa in appositi luoghi, detti col solito inglesismo "Hub vaccinali", deputati all'inoculazione collettiva del siero magico. Ma se prima ci si bucava in teoria su base volontaria, almeno le prime volte perché poi si diviene schiavi della sostanza, ora diventa un obbligo di Stato pena l'esclusione dalla vita sociale (Green pass per tornare a viaggiare, andare al ristorante, in palestra, negli uffici pubblici, ospedali, etc. etc.). Ma adesso, a differenza di un tempo, i media di regime dicono che bucarsi è "necessario per la tua salvezza personale e per solidarietà verso gli altri", pure se ci si trova in ottima salute. E stiamo parlando, come ben sappiamo, di un vaccino sperimentale che viene testato sulle persone come fossero cavie umane. Che poi in tantissimi casi producono effetti collaterali devastanti - a breve e lungo termine - sugli inoculati. Ma la sostanza della questione, allora come oggi, rimane la stessa: drogati di Stato. È così che ci vogliono ridotti!