Testo di Anonimo
Storicamente c'è sempre stata l'esigenza di appioppare, a qualcuno o qualcosa, la colpa di qualcosa d'altro, un capro espiatorio c'è sempre stato e ci sarà sempre, finché l'uomo avrà fiato. Uccidere l'orsa, atto crudele che non saprei nemmeno come etichettare, fa parte della solita metodologia in uso, cioè quella di far credere al popolo sciocco che c'è un problema, ma anche c'è una soluzione, e con le recenti baggianate sulla pandemia lo abbiamo visto benissimo. Ma attenzione, perché la cosa non si limita solo a questo, cioè al creare artatamente un problema inesistente e quindi una soluzione (falsamente) efficace, da far bere agli scemi..... c'è di più; c'è il desiderio di sangue che si cela negli animi oscuri che prendono la palla al balzo per dare corpo alle loro esigenze malsane e perfide. Esattamente quello che è successo con, appunto, i morti di Bergamo, che sono stati portati all'intubazione forzata facendogli scoppiare i polmoni, per poi far vedere che c'è un virus terribile che ci farà crepare tutti. Io so per certo che molti medici non hanno solo obbedito pedissequamente ai dettami imposti, ma hanno goduto nell'infliggere sofferenza a quei poveretti che hanno avuto la disgrazia di capitargli sotto mano. E qua in Trentino c'è lo stesso desiderio di creare sofferenza a degli innocenti, oltretutto reintrodotti col progetto Life Ursus, insomma, l'umano è quello che decide come e dove mettere gli animali, ma anche come distruggerli.
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