C’è stato un tempo in cui le macchine potevano entrare liberamente nei centri storici delle città. I residenti respiravano aria inquinata, per non parlare del rumore di sottofondo, e i pedoni rischiavano di venire investiti. Poi, qualcuno inventò le Zone a Traffico Limitato (ZTL), complici anche gli assessori ai beni storico-culturali, che vedevano nelle vibrazioni provocate dal traffico veicolare un pericolo per certi antichi edifici di pregio. La qualità della vita dei residenti aumentò notevolmente.
Ora, dopo 151 anni dalla nascita dell’idea di parco, assistiamo alle proteste della gente incolta e retrograda, che parla di “riserve indiane” e di attentato ai loro presunti diritti di disboscamento, di caccia, di pesca e di tutte quelle amene attività che ci caratterizzano come specie nociva e devastatrice. Sarebbe un po’ come se gli automobilisti si organizzassero e chiedessero l’abolizione delle ZTL e la libertà di circolare nei centri storici, fregandosene della salubrità dell’aria, dei residenti, dei pedoni e dei possibili danni da usura e vibrazioni degli edifici antichi. La Civiltà è un concetto fluido, paragonabile al Pendolo della Storia, non è mai una conquista definitiva, ma deve essere difesa giorno dopo giorno.
Bel pezzo, chapeau!
RispondiEliminaLe conseguenze le pagheranno i nostri discendenti, il cui numero, ritengo, verrà mantenuto prudentemente basso.
Grazie.
EliminaNormalmente, le intuizioni mi vengono al mattino presto, nella fase di passaggio dal sonno alla veglia, ma questa analogia mi è venuta nel pomeriggio.
Ottima riflessione 🙏
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